La “storia di vita e sopravvivenza” di un ragazzino di 13 anni che, nella Sicilia rurale a ridosso della fine della Seconda guerra mondiale, si trova a dover affrontare il mondo da solo. È da qui che ha inizio Curri curri, un corto ideato da un giovane aspirante regista 28enne di Catania, Santo Castorina. “Vorrei raccontare l’infanzia di mio nonno Santino – afferma – Quando era giovanissimo ha dovuto seppellire il padre e si è ritrovato da solo“.
L’idea è nata quasi per caso, “durante una conversazione con mio padre“. Una chiacchierata rimasta impressa nella memoria di Castorina, che da quel momento ha deciso di lavorare su una storia da narrare “tutta in dialetto siciliano“. Da qui anche la scelta di dare all’opera – un cortometraggio di circa dieci minuti – il titolo sicilianissimo Curri curri.
Castorina ha già realizzato sceneggiatura e storyboard. Le riprese vere e proprie verranno finanziate attraverso una raccolta fondi online sulla piattaforma Eppela. “Il nostro obiettivo è arrivare a cinquemila euro in un mese – afferma – Serviranno per le attrezzature, lo staff e gli attori“. I casting sono in via di conclusione. La parte del giovane protagonista verrà affidata a Manuel Sciacca, “ha già partecipato al programma Io canto con Gerry Scotti“. Scritturata anche l’attrice Lucia Portale, nome noto che viene dalla scuola del Teatro Stabile di Catania.
Come luogo per le riprese Santo Castorina ha scelto il piccolo Comune di Floresta, sui Nebrodi. “È un posto molto affascinante – sottolinea – Ha un’atmosfera spettrale, dà quella sensazione post-apocalittica che immagino ci fosse alla fine della guerra“. Nel borgo più alto della Sicilia, abitato da poco più di 500 persone, “abbiamo già fatto i sopralluoghi. Era come se quei luoghi ci avvolgessero“. La speranza di Castorina e dei suoi collaboratori è di raggiungere la cifra prevista grazie al crowdfunding così da avviare la produzione. “Vorremmo iniziare le riprese tra luglio e agosto, quando le condizioni meteorologiche a Floresta sono le migliori. In inverno sarebbe quasi impossibile“.
Curri curri non sarà un’opera che avrà un messaggio particolare: “Innanzitutto è un omaggio a mio nonno – afferma – E poi è anche un omaggio al cinema neorealista. Per il resto, dovrà essere lo spettatore a farsi un’idea“. Di professione fotografo, “fin da piccolo ho sempre guardato film – ricorda Santo Castorina – Quella è stata la mia formazione, la mia scuola. Ho fatto solo un altro piccolo cortometraggio, questo è il mio vero debutto“.