(Uno studio) Sui generis, una riflessione sui diritti

"Uno spettacolo duro nella sua leggerezza che instilla il dubbio anche in chi pensa di essere aperto di mente". L'opera di Pamela Toscano sarà in scena fino a domenica 14 nell'ambito della rassegna "Altrove" dello Stabile di Catania

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“Quando si parla di diritti e uguaglianza, la tematica è apparentemente sdoganata. Ma profondamente si trovano tutta una serie di comportamenti e atteggiamenti che dimostrano che così non è“. Pamela Toscano è autrice di “(Uno studio) Sui generis“, spettacolo inserito all’interno della rassegna “Altrove” del Teatro Stabile di Catania in scena fino a domenica 14 a palazzo degli Elefanti.

L’opera è una riflessione tra spunti di cronaca – a cominciare dall’adozione da parte del Comune di Catania del registro delle unioni civili nel 2014 e gli episodi di omofobia nel territorio – assieme a ricerche scientifiche e storiche. Ma anziché fornire risposte, “(Uno studio) Sui generis” porta lo spettatore a interrogarsi su se stesso e sulle proprie convinzioni. “Non c’è la paternale, la predica – avverte Toscano – Alla fine il pubblico si chiede: ‘Cosa devo pensare?‘”. L’idea dell’autrice “era origliare quello che dice la gente – spiega – Dal discorso pour parler al pub, al post del blogger. Dagli scambi sui social al dibattito serio“. Con l’obiettivo finale “di non dare un punto di vista, ma permettere di porsi domande“. E così stereotipi, frasi fatte e barzellette diventano lo spunto per stimolare il pensiero attraverso una mise en espace che mette costantemente in forse certezze e convinzioni.

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Le discriminazioni, le manifestazioni di negazione dei diritti esistono – sottolinea Pamela Toscano – Sembra sia una cosa superata, ma profondamente non lo è. Si supera con l’esperienza, parlandone, conoscendo le realtà che ci circondano“. Poi aggiunge: “Dovremmo affrontare il tema tutti assieme, come genere umano“.

L’idea della rassegna è del regista Giovanni Anfuso. “Quando mi è stato chiesto di lavorare su questa tematica mi sono posta una serie di questioni – ricorda l’autrice – La retorica, il rischio di banalizzazione del tema, capire cosa fosse già stato fatto e da chi“. La chiave di lettura, dunque, è diventata la ricerca vera e propria. “Questo spettacolo è davvero uno studio, un progetto che potrebbe continuare“. E le reazioni del pubblico, finora, sono state positive. “All’inizio si ride, però man mano si smette – dice Toscano senza svelare molto della trama – È uno spettacolo duro nella sua leggerezza che instilla il dubbio anche in chi pensa di essere aperto di mente“.

(Uno studio) Sui generis” è interpretato da Marta Allegra, Nanni Mascena e Sebastiano Sicurezza. “Si tratta di tre ragazzi, tre giovani attori appena diplomati, miei ex allievi“, afferma Toscano. “Nonostante la loro giovane età, sono veramente promettenti – prosegue – Hanno una leggerezza, una freschezza e un’energia rari“.

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