“L’audizione dei magistrati della Procura di Trapani ha confermato delle inquietanti verità. Intanto si è accertato che alcune Ong sono intervenute senza alcuna preventiva intesa con la Guardia costiera italiana, dimostrando di fatto la loro attività di supporto ai trafficanti. Sono state poi descritte situazioni di veri e propri conflitti a fuoco o di ricatti alla ricerca di denaro tra varie bande armate libiche che si contendono i clandestini da portare in Italia”.
Lo afferma in una nota il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.
“È apparso anche evidente alla Procura di Trapani che molte imbarcazioni delle Ong giungono in luoghi e in momenti evidentemente conosciuti in anticipo dove poi arrivano i gommoni carichi di clandestini – aggiunge -. Il che conferma i contatti tra Ong e chi, da terra, organizza il traffico di persone. Queste clamorose e ulteriori conferme che fanno seguito all’indagine della Procura di Catania e ad altre notizie rese note in questi giorni dimostrano che si deve intervenire con urgenza per stroncare le attività delle Ong”.
E la cronaca fa registrare un’operazione della Polizia che ha portato all’arresto a Catania, Bari e Salerno, dei componenti di un’organizzazione di trafficanti somali.
I migranti venivano definiti “selvaggi” nelle intercettazioni tra i presunti componenti della organizzazione . Le indagini hanno consentito di accertare due tipi di attività illecite svolte dal gruppo criminale che aveva base logistica in due internet point nel capoluogo pugliese.
Gli indagati da un lato gestivano logisticamente i migranti, prevalentemente africani, grazie a contatti all’interno dei centri di accoglienza di Sicilia e Puglia, fornendo loro vitto, alloggio, documenti falsi e biglietti di viaggio per raggiungere i Paesi del nord Europa (Gran Bretagna, Svezia e Germania); dall’altro controllavano un ingente flusso di denaro attraverso il sistema del ‘money transfer’.
Per ciascun migrante avrebbero incassato 900 dollari. In un caso è stato accertato che una famiglia dall’Africa avrebbe consegnato all’organizzazione migliaia di dollari da dare, una volta giunto a destinazione, al figlio minorenne il quale, però, avrebbe poi ricevuto soltanto 20 euro. Le indagini hanno monitorato e accertato il traffico di oltre trenta migranti in 12 diverse operazioni ma gli inquirenti baresi ritengono che il fenomeno sia molto più ampio.
Dalle intercettazioni è emerso anche che l’organizzazione stava cercando di realizzare a Bari un attentato ai danni di un interprete connazionale perché sospettato di collaborare con la magistratura e, per farlo, avrebbero pensato di pagare mafiosi locali.