Zuccaro guasta la "bevanda" delle Ong: si spaccano politica e magistratura

Carmelo Zuccaro
Carmelo Zuccaro
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Le dichiarazioni sulle Ong di Carmelo Zuccaro, procuratore della repubblica a Catania, stanno spaccando politica e magistratura, che si schierano tra buonisti e difensori formali dei ruoli e tra sostenitori della giusta riflessione ad alta voce che certamente sta “guastando la bevanda” di quanti lucrano attraverso le Ong e che sta consentendo all’opinione pubblica ed anche ai responsabili di rendersi conto di quel che sta dietro alla solidarietà che diventa motivo di speculazione, in mare e, dopo lo sbarco, a terra.

Così dichiara, senza peli sulla lingua, Nello Musumeci: “Al posto di raccogliere con preoccupazione le parole del procuratore distrettuale di Catania, si grida allo scandalo e si dimentica quale business ha rappresentato l’immigrazione e quante complicità, anche istituzionali, hanno favorito i mercanti della disperazione. Questa violenza radical-chic è davvero insopportabile e serve a tentare, peraltro invano, di impedire l’accertamento della verità sul ruolo di alcune Ong che, lucrando posizioni di rendita, hanno usato la stessa spregiudicatezza di qualche paladino dell’Antimafia”. 

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“Voglio dire con chiarezza che aiutare i disperati che scappano dalle guerre è un atto doveroso, ma dietro questa disperazione c’è anche chi lucra denaro e consenso, non solo politico – ha aggiunto – Abbiamo forse dimenticato cosa ha significato la gestione dei centri di accoglienza o, con lo stesso schema, la composizione delle commissioni per i richiedenti asilo? Anche a Catania c’è stato un vero sistema, che ha goduto di troppe coperture istituzionali. Ben vengano le parole del procuratore Zuccaro, al cui ufficio è affidata una delicatissima inchiesta i cui esiti vanno attesi con responsabilità”.

E sulla vicenda intervengono anche i parlamentari siciliani del Movimento 5 stelle all’assemblea regionale, al senato ed al parlamento: “Il procuratore Zuccaro ha semplicemente espresso delle preoccupazioni su un tema che evidentemente ben conosce, ribadendo, peraltro, una posizione espressa da Frontex. Non comprendiamo quali siano le ragioni per le quali si stia sollevando un polverone politico/mediatico nei confronti di un magistrato che sta operando per il rispetto della legge”.

“Peraltro, a nostro avviso – continua la nota – le parole del procuratore Zuccaro vengono strumentalmente equivocate per il semplice fatto che, senza generalizzare, ha mosso dei dubbi solo su una piccola parte di Ong, sul cui operato sembrerebbero esserci delle ombre. Tutti i deputati siciliani del Movimento 5 Stelle, a più livelli istituzionali, esprimono quindi ferma solidarietà al Procuratore della Repubblica di Catania”.

Di altro tenore l’intervento del magistrato Giuseppe Di Lello: “Quello di Zuccaro e’ piu’ un intervento politico che giudiziario. Lo dice lui anche se molto surrettiziamente. E quindi, secondo me, fuori dal suo ruolo, nella maniera piu’ assoluta”. “Non si puo’ parlare di una inchiesta in corso e che non raccoglie ancora alcun elemento di prova – ha detto a Radio Radicale – e propagandarla come una quasi certezza. Credo sia fuori dalle normali regole di comportamento”.

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