Disabili gravi, emendamenti proposti da Aci e Forum Terzo settore

disabili in presidenza della Regione
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L’Alleanza delle cooperative italiane – Agci Sicilia, Confcooperative Sicilia, Legacoop – e il Forum del Terzo settore hanno inviato una proposta di emendamenti riguardanti gli interventi a favore delle disabilità gravi (DDL  n. 1276/A – Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2017. Legge di stabilità regionale) ai gruppi parlamentari all’ARS, al presidente della Commissione Sanità, Pippo Di Giacomo, al presidente della Commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo, ed anche al presidente della regione siciliana, Rosario Crocetta, all’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi e all’assessore regionale alla Famiglia, Carmencita Mangano.

Nella lettera, che fa seguito ad una precedente del 5 aprile, le associazioni sottolineano ancora l’esigenza di una norma correttiva delle previsioni dell’articolo 1 della legge 4/2017 e, conseguentemente, dell’articolato del DDL in oggetto e sottopongono alla valutazione una proposta di emendamenti con la preghiera di esaminarli, tenendo conto delle motivazioni che allegano a supporto.

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L’Alleanza delle cooperative Italiane raggruppa le tre associazioni maggiormente rappresentative delle cooperative italiane e, complessivamente, oltre il 72% delle cooperative siciliane. Tra esse anche le cooperative sociali e sanitarie che orientano le proprie attività alle persone affette da disabilità.

Il Forum del terzo settore raggruppa tutte le principali associazioni che operano nel sociale, ivi comprese le associazioni maggiormente rappresentative dei familiari delle persone affette da disabilità.

La richiesta è firmata dai presidenti Gaetano Mancini (Confcooperative), e dai copresidenti Michele Cappadona (AGCI) e Pietro Piro (Legacoop) e da Pippo Di Natale, portavoce del Forum del Terzo settore Sicilia.

EMENDAMENTI AL DDL n. 1276/A – DISPOSIZIONI PROGRAMMATICHE E CORRETTIVE PER L’ANNO 2017. LEGGE DI STABILITA’ REGIONALE.

Emendamento aggiuntivo all’articolo 15
All’articolo 15 aggiungere il seguente comma 2.bis:
All’articolo 1 della legge regionale n.4 del 1 marzo 2017 le parole “mediante trasferimenti monetari diretti per ciascun soggetto in relazione al piano individuale di assistenza e da erogarsi mensilmente.“ sono sostituite dalle parole “in relazione al piano individuale di assistenza, attraverso l’erogazione di titoli di spesa utilizzabili direttamente presso strutture accreditate. Le modalità di accreditamento delle strutture erogatrici delle prestazioni saranno definite dall’Assessore alla Sanità e dall’Assessore alla Famiglia tramite un decreto interassessoriale da emanarsi entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.”

Emendamento modificativo dell’articolo 15
Al comma 4 dell’articolo 15:
sono cancellate le parole “trasferimenti monetari diretti”
– le parole “attraverso la sottoscrizione di contratto e previa rendicontazione delle spese sostenute, da erogarsi mensilmente, nel rispetto dei criteri di cui al decreto presidenziale adottato con deliberazione della Giunta regionale n. 136 del 20 marzo 2017” sono sostituite dalle parole “titoli di spesa tracciabili, da utilizzare presso strutture accreditate sulla base delle previsioni di cui al comma 2 bis”

MOTIVAZIONI
Come noto, l’articolo 1 della legge regionale n.4 del 1 marzo 2017 ha stanziato 36 milioni di euro a favore dei soggetti con disabilità gravissima prevedendo trasferimenti monetari diretti per ciascun soggetto in relazione al piano individuale di assistenza.
Tale meccanismo rischia di non garantire l’effettività delle prestazioni e la qualità delle stesse per ciascun avente diritto, come è stato evidenziato da diverse associazioni dei familiari, dalle associazioni del terzo settore e dalle associazioni del mondo cooperativo.

Infatti:
– Sappiamo bene che a causa della lunga e violenta crisi di mercato la Sicilia vive un momento di drammatica difficoltà che ha compromesso l’equilibrio economico di un numero assai elevato di famiglie. In tale scenario è prevedibile immaginare che numerose famiglie tenderanno ad utilizzare le somme ottenute risparmiando sui servizi acquistati rivolgendosi a fornitori meno professionalizzati e/o con più bassi requisiti di regolarità e legalità. Ciò comporterà un più basso livello di qualità dei servizi e rischierà di favorire il lavoro nero e irregolare.

Conosciamo tutti inoltre le oggettive difficoltà di bilancio degli enti pubblici, difficoltà che oggi si manifestano con ritardi nei pagamenti ai fornitori dei servizi che spesso superano i 12 mesi. È quindi assai presumibile che analoghi ritardi si manifesteranno anche nell’erogazione delle somme alle famiglie delle persone affette da disabilità.

– Il meccanismo richiede inoltre una verifica continuativa da parte delle strutture regionali sulla rendicontazione delle somme monetarie che sono state trasmesse agli aventi diritto (e ciò viene ancor più specificato dal DDL in oggetto) ed un controllo su tutta la platea dei beneficiari. Tale forma di controllo, dispendioso e complesso, in ogni caso interverrebbe sempre ex post, con tutte le inevitabili conseguenze (e contenziosi) che si aprirebbero per il recupero delle somme.

– Attualmente il sistema funziona attraverso l’erogazione dei servizi da parte di fornitori, per lo più cooperative sociali e sanitarie. E’ ovvio immaginare che alla destrutturazione del sistema attuale sarà correlato un problema imprenditoriale e occupazionale che interessa le cooperative sociali e sanitarie siciliane e le associazioni del terzo settore e con esse le migliaia di operatori (professionalizzati) che oggi operano nel settore.

– Ciò comporterà un effetto conseguente anche sul sistema economico più in generale, considerato che tali migliaia di operatori sono stati formati e quindi hanno rappresentato costi a carico della collettività.

– Inoltre la scelta effettuata comporterà un frazionamento enorme di pratiche, una per ciascun nucleo familiare, che comporterà un corposo appesantimento alla macchina amministrativa Regionale e imporrà, per le ragioni suddette, l’istituzione di un servizio di vigilanza e controllo con costi ulteriori per il sistema e la collettività.

Proprio per evitare tali effetti negativi tutte le migliori esperienze promosse da altre regioni, esperienze che pongono al centro il cittadino e la sua libertà di scelta dei soggetti che erogano i servizi, prevedono un meccanismo semplice: trasferiscono le somme tramite titoli di spesa che sono utilizzabili solo per le finalità per le quali sono erogati presso strutture accreditate e quindi dotate a priori dei necessari standard strutturali, organizzativi e professionali.

Tale meccanismo riduce al minimo la burocrazia, non affatica la macchina amministrativa, coniuga l’effettività delle prestazioni con la libera scelta dei cittadini e garantisce livelli elevati di qualità delle prestazioni e di specializzazione del personale.

Affinché il meccanismo produca gli effetti sperati, oltre a utilizzare i titoli si devono parallelamente definire, attraverso un decreto attuativo, gli standard per singolo servizio dentro un modello di accreditamento delle strutture erogatrici di servizi che tenga conto delle specificità della Regione Sicilia e degli operatori presenti in loco.

Gli emendamenti proposti vanno in tale direzione.

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