Atleti paralimpici di "Come Ginestre" ostacolati inspiegabilmente dalla burocrazia comunale

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Enzo Bianco è stato tenuto all’oscuro dai suoi collaboratori di come sono stati trattati gli atleti paralimpici di “Come Ginestre onlus”. Non si spiega altrimenti quello che è accaduto. Conoscendolo da molti anni non avrebbe mai consentito che accadesse quel che racconta Salvo Mirabella, responsabile dell’associazione. Episodi che riepiloga nella lettera-racconto che pubblichiamo portandola all’attenzione del sindaco.

Stiamo parlando, per intenderci, di un’associazione che fa sport paralimpico e rugby in carrozzina, cioè formata da cittadini catanesi che dovrebbero avere lo stesso rispetto e trattamento di qualsiasi altro cittadino. Un’associazione leader in Sicilia negli sport che pratica grazie ai suoi atleti.

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Un’associazione che il sindaco Bianco ha voluto che facesse parte di “Catania al vertice”, l’ensemble delle associazioni sportive catanesi.

Un’associazione che è stata costretta , per ottenere quel che le spetta, cioè allenarsi nelle strutture municipali, dietro pagamento di un regolare canone, a rivolgersi alle forze dell’ordine e, adesso, alla stampa che così può informare il sindaco Bianco perché adotti i provvedimenti del caso.

Ovviamente l’informazione è rivolta a tutti i cittadini ed anche ai rappresentanti delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria che possono intravvedere nei comportamenti esposti, fattispecie penalmente perseguibili.

Ecco quel che racconta e sostiene l’Associazione:”

“Da 3 settimane il nostro sodalizio subisce atti che riteniamo ingiustificati: per più di una occasione ci è stato vietato l’accesso sia nella Piscina di Nesima sia al Palacatania dove svolgiamo le nostre regolari attività di nuoto paralimpico e di wheelchair rugby (rugby in carrozzina).

“Nel primo caso è stato vietato l’ingresso perché, al dire della direzione, non ero in regola con i pagamenti anticipati, cosa non vera, tanto è vero che, il tempo di inviare una foto su WhatsApp del bonifico effettuato agli operatori della piscina, tutto è stato risolto. Ma la cosa più indecorosa è il messaggio che è passato davanti alle tante famiglie presenti all’ingresso delle piscine, in barba alla privacy.

“Questo episodio non è isolato. Una settimana prima era successa la stessa cosa al Palacatania. Stavolta avevo la copia cartacea del bonifico che ho mostrato agli impiegati di turno, che sembrava avessero ricevuto l’ordine “ Come Ginestre non deve entrare”.

“Tutto ciò ho tempestivamente portato a conoscenza dell’assessore Valentina Scialfa, del capo di Gabinetto del Sindaco, al quale ho esternato con tutta la mia rabbia che non era tollerabile un tale atteggiamento discriminatorio, oserei dire di “stalking”, nei riguardi del sodalizio di cui sono il presidente.

“Nessun intervento da parte dell’amministrazione, tranne qualche richiamo verbale ai burocrati citati prima. Non contenti dei richiami subiti, i burocrati, riprovano con un altro diniego: obbligano gli impiegati di turno del Palacatania a tenere chiusi i cancelli se non esibisco l’autorizzazione all’uso dell’impianto, autorizzazione concessami fino al mese di Giugno 2017, che ovviamente non porto dappresso come se fosse una patente, anche perché nessuno me l’ha mai chiesta.

“Chiamo la Polizia, prima, e i Carabinieri, dopo, per spiegare e denunciare quanto stava accadendo. A questo punto gli impiegati di servizio chiamano la direzione e, chi sa per quale motivo, autorizzano l’apertura dei cancelli ed il nostro ingresso.
Quindi riteniamo che dinanzi alla possibilità che da li a qualche minuto potevano arrivare le forze dell’ordine, non trovandosi nelle condizioni di avere ragione, si siano messi paura.

“Mi chiedo e chiedo del perché di questo atteggiamento da parte dei dirigenti del comune e soprattutto quale è il ruolo dell’assessore se dinanzi ad un comportamento di tal fatta dei suoi dirigenti rimane indifferente e non sostiene le ragioni di un’associazione onlus che da anni svolge in silenzio un’attività sociale importante a favore delle persone con disabilità.

“Ancora una volta mi rivolgo ai mass media per avere il loro sostegno, affinché assieme, possiamo lanciare un allarme importante, cioè che l’amministrazione è ostaggio dei burocrati”.

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