Concedere al progetto una pausa di riflessione, convocare un tavolo tra Inps provinciale, sindaci dei Comuni interessati e sindacati, avviare un confronto con la direzione regionale dell’istituto.
Si articola su questi tre punti la richiesta delle segreterie provinciali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, con le rispettive federazioni di categoria dei dipendenti Inps, dei pensionati e i rappresentanti dei patronati, avanzata oggi alla direzione provinciale dell’istituto, in occasione dell’incontro con il comitato provinciale sul progetto di riorganizzazione territoriale e logistica delle agenzie territoriali siciliane.
Il progetto, che incontra le perplessità di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, prevede la trasformazione delle agenzie territoriali di Paternò e Adrano in Punti Inps, con tre sportelli ciascuno; la creazione di una nuova agenzia territoriale a Bronte, al servizio dei due comprensori; la trasformazione dell’agenzia di Acireale in Punto Inps in locali comunali.
In apertura di incontro, già la relazione di Pippo Rizzo, presidente del comitato provinciale Inps, aveva espresso i propri dubbi sul progetto a causa della posizione decentrata di Bronte rispetto al territorio servito, e per l’insufficienza e la qualificazione dell’organico a disposizione dell’Inps.
La direzione dell’Inps di Catania ha sottolineato che il progetto parte da lontano, dal 2012, e che i sindaci dei comuni interessati erano stati avvisati della ricerca dei locali; ha puntualizzato che l’istituto non vuole abbandonare i territori né i cittadini, ma che è necessaria una riorganizzazione per mantenere un servizio che anzi si sta rafforzando, al passo con l’evoluzione della tecnologia e dei tempi.
Le segreterie di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno ribadito la necessità di rinviare la decisione che la direzione regionale dovrebbe prendere entro il 30 aprile, e si sono detti preoccupati per i possibili disagi a carico dei cittadini utenti e dei dipendenti.
«Questo nuovo assetto prospettato – affermano – impone un approfondimento e una riflessione, perché oggettivamente il comune di Bronte ha una posizione geografica che lo rende lontano dai territori serviti, difficile da raggiungere in taluni periodi dell’anno e con collegamenti non adeguati. E, a prima impressione, una sola agenzia territoriale non ci sembra in grado di poter gestire la mole di lavoro che ne deriverebbe. C’è l’esigenza, inoltre, di mantenere i gabinetti medici nelle sedi decentrate almeno per le prime visite».
«Per tale motivo – aggiungono Cgil, Cisl, Uil e Ugl di Catania – prima di ogni decisione sul progetto, occorre un ulteriore passaggio concertativo, per cui chiediamo all’Inps di avviare un tavolo a tre, con le organizzazioni sindacali e i sindaci dei Comuni interessati. È opportuno anche un confronto con la direzione regionale, per avere chiarezza sulla nuova articolazione territoriale, sulle conseguenze reali dei cambiamenti progettati e sulle criticità che invece si aprirebbero. Il nostro obiettivo principale è tutelare gli interessi legittimi dei cittadini, dei pensionati e dei lavoratori dell’istituto».