Il 2° Convegno Euromediterraneo su Biocontenimento si è aperto con il resoconto del lavoro svolto nel 2016 dalle istituzioni coinvolte nello studio dei sistemi per il contenimento delle malattie infettivo-diffusive che ha permesso l’elaborazione del “Modello Catania”, un progetto di pregevole rilevanza che ha ottenuto notevole considerazione da parte del Ministero della Salute. L’Ospedale Garibaldi di Catania, al pari del Sacco di Milano e dello Spallanzani di Roma, è ormai uno dei poli di riferimento per tutti quei casi di patologie infettive che necessitano di trattamento in Biocontenimento.
“Abbiamo riunito a Catania tutte le eccellenze che si occupano in Italia del settore, non solo sanitario ma anche dei trasporti: l’Aeronautica Militare – leader dei trasporti in alto-biocontenimento – la Croce Rossa Italiana, la Marina Militare. Tutti attori impegnati a vario titolo e in diversi ambiti di interesse delle malattie a diffusione infettiva”, commenta il dott. Sergio Pintaudi, direttore del dipartimento di emergenze dell’Ospedale Garibaldi di Catania. “L’Ospedale Garibaldi di Catania è fortemente impegnato in questa tematica di avanguardia della medicina: isolare le malattie infettive diffusive è la sfida che oggi l’Ospedale vuole affrontare e che certamente nei prossimi anni avrà la sua massima importanza.”
In questo ambito si inserisce anche la tematica dei migranti che vedono oggi la città di Catania quale principale approdo.
“Basti pensare che nel 2016 abbiamo avuto 17000 migranti, di cui 159 sono stati trattati nell’area di Biocontenimento del nostro Pronto Soccorso, già attivo per la popolazione catanese dove,” – continua il dott. Pintaudi – “grazie al lavoro del nostro Laboratorio di Analisi diretto dalla dott.ssa Diana Cinà, è possibile diagnosticare attraverso metodiche di biologia molecolare in maniera rapida, appena due ore, patologie quali la tubercolosi”.
La città di Catania risulta perciò un modello per il nostro Paese e per l’Europa nella gestione delle emergenze infettivologiche attraverso il piano di contingenza per il trattamento immediato dei pazienti che presentano gravi sintomi tipici delle malattie infettive, e vede riunite le istituzioni in una sorta di “anello sanitario” presente nelle aree attrezzate presso i tre punti strategici del capoluogo etneo, ovvero l’aeroporto – che con il Decreto Ministeriale del 3 Aprile scorso è stato dichiarato Aeroporto Sanitario, il porto e il Pronto Soccorso dell’Ospedale Garibaldi.
Tra i presenti, anche l’ammiraglio Enrico Mascia – Ispettore Capo del Corpo Sanitario della Marina Militare: “La necessità di attrezzarci per il trasporto in alto-biocontenimento si è presentata nella sua stringente attualità, in rapporto con l’emergenza legata ai flussi migratori. Abbiamo quindi formato il nostro personale della base aerea della Marina Militare “Maristaeli” di Catania dove è presente un sofisticato sistema di isolamento e dove ci sono le competenze necessarie che consentono il trasporto verso gli ospedali di Milano e Roma”.
“L’Aeronautica Militare da circa dieci anni svolge trasporti in alto-biocontenimento”, puntualizza il Ten. Col. dell’Aeronautica Militare Marco Lastilla. “Ha raccolto una sfida poiché normalmente le malattie infettive altamente diffusibili non sono trasportabili con il mezzo aereo. All’epoca si iniziarono ad acquisire dei sistemi per il trasporto in alto-biocontenimento del paziente durante il volo che permettono, anche per lunghe distanze, la gestione dei rischi in piena sicurezza e senza alcun rischio per l’equipaggio e per il personale sanitario”.
Per il Comune di Catania è intervenuto il vicesindaco Marco Consoli, bacchettando l’Unione Europea. “Bisogna ricordare anche all’Europa che è finito il momento di fare orecchio da mercante. Occorrono politiche di apertura ampia. La Sicilia è la prima porta d’ingresso dell’Europa e i nazionalismi che in questo momento stanno dilagando nel territorio dell’Unione Europea indeboliscono le politiche europee in materia di accoglienza”.
Il vicesindaco ha perciò ribadito: “Noi siamo pronti ad accogliere. Tutti siamo pronti a garantire il massimo della sicurezza possibile in favore e a vantaggio degli operatori, di chi arriva, e soprattutto dei cittadini che hanno diritto di sapere cosa avviene nei nostri porti, cosa sta accadendo in Italia e soprattutto sapere a che livelli il Sistema Sanitario Nazionale si trova nel garantire massima sicurezza sanitaria”.