Mimma Calabrò eletta segretaria Fist Cisl, sindacato del Terziario

Segreteria Fist Cisl Sicilia
Rita Ponzo, Mimma Calabrò, Francesco Lo Re.
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Intercettare le nuove forze lavoro e garantire nuove formule e tutele contrattuali. È la sfida della segreteria regionale della Fist Cisl, la federazione dei sindacati Cisl del terziario, che oggi ha tenuto il suo primo congresso a Catania, col tema “Più lavori verso il lavoro – Il ruolo del sindacato nel Terziario in evoluzione”.

La federazione nasce dalla confluenza della federazione Fisascat, lavoratori del commercio-servizi-turismo, e della Felsa, lavoratori somministrati e autonomi.

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A guidare la nuova compagine sindacale è stata eletta Mimma Calabrò, già segretaria generale Fisascat Cisl Sicilia. Al suo fianco la catanese Rita Ponzo, già segretaria generale Fisascat Cisl Catania, e il messinese Francesco Lo Re, già segretario generale Felsa Cisl Sicilia.

Al congresso hanno partecipato Pierangelo Raineri, segretario generale Fisascat nazionale; Rosetta Raso, segretaria organizzativa Fisascat nazionale; Giorgio Tessitore, segretario regionale Cisl Sicilia; Maurizio Attanasio, segretario generale Cisl Catania.

«La Fist Cisl siciliana – afferma la neosegretaria Calabròavrà un ruolo di primo piano e sarà punto di riferimento nella rappresentanza sindacale nei settori del terziario privato, un mercato in evoluzione. Abbiamo unito entusiasmi e la volontà di stare sempre accanto ai lavoratori e a chi ha più bisogno, attraverso i nostri enti bilaterali e i nostri sportelli di consulenza. Le linee che percorreremo saranno di attenzione sia per gli accordi quadro sia per quelli territoriali e aziendali».

Per Attanasio, che in passato è stato segretario generale della Felsa siciliana, «c’è la necessità di assicurare diritti ai lavoratori con contratti atipici e garantire loro la continuità attraverso la tutela partecipata. Grazie alla bilateralità sono state estese anche nel settore del terziario somministrato ulteriori tutele. Le parti sociali sono chiamate a rafforzarne la conoscenza e l’utilizzo, in quanto strumenti di contrasto al lavoro senza diritto».

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