Forza Italia a Catania lancia la sfida elettorale a tutto campo. Dalle prossime comunali in venti Comuni della Città metropolitana, fino ad arrivare alle nazionali. Ma pensando soprattutto alle regionali di novembre, “la nostra vera sfida“, come sostiene Gianfranco Micciché. Il coordinatore regionale del partito di Silvio Berlusconi era oggi nella segreteria dell’europarlamentare e coordinatore provinciale del partito Salvo Pogliese, insieme al capogruppo all’Ars Marco Falcone e al coordonatore comunale di Forza Italia l’onorevole Giuseppe Arcidiacono per presentare il nuovo assetto del partito in città. Ma Micciché ha approfittato dell’incontro per affrontare di petto il tema della candidatura alle regionali per il centro destra di Nello Musumeci. “Nulla contro una persona per bene come Nello Musumeci, – ha affermato Micciché – ma dobbiamo decidere il candidato insieme. Noi siamo il partito guida del centro destra, e vogliamo vincere. Vedremo se sarà con Musumeci, ricordando che le fughe in avanti servono solo a perdere, dobbiamo avere una coalizione da almeno il 30 per cento, e per farlo bisogna ragionare, con pazienza, per vincere“.
L’incontro è stato aperto dal coordinatore comunale Pippo Arcidiacono, che ha presentato il nuovo assetto del partito, “radicato in ognuna delle sei circoscrizioni cittadine“. Obiettivo, “come chiesto da Micciché, tornare a quando eravamo il primo partito in Sicilia e in Italia. E far sì che Forza Italia torni il partito di maggioranza che amministra la città. Catania – prosegue Arcidiacono – ha raggiunto oggi uno dei livelli più bassi grazie a una amministraizne che a parla sempre di legalità ma non la applica“.
Prima del Comune, viene però la provincia, con le imminenti elezioni in ben venti Comuni. Per Salvo Pogliese “la nuova organizzazione di Catania dà la dimensione plastica di un partito fortemente radicato, finalmente dopo un percorso di integrazione da chi proviene da esperienze diverse dal centro destra“. Un assetto che secondo Pogliese “darà eccezionali risultati anche nelle imminenti amministrative. Presenteremo infatti – ha aggiunto il coordinatore provinciale di Forza Italia – le liste del nostro partito con la nostra bandiera senza nasconderci dietro simboli apparentemente neutri e ipocriti nei cinque comuni dove ci sarà il sistema proporzionale. A differenza di quanto fa il Partito democratico anche a Palermo, noi puntiamo a essere il primo primo partito con il nostro simbolo a Paternò“. Anche per Pogliese la battaglia da vincere è però “quella delle regionali, dopo l’esperienza più disastrosa mai vissuta in Sicilia, quella di Rosario Crocetta. Credo sia giunto il momento per il centro destra di riconquistare la Regione“, ha concluso Pogliese.
Per Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana, un risultato positivo alle regionali sarebbe già possibile in quanto “gli istituti demoscopici vedono nei sondaggi intenzione di voto positiva vuol dire che il lavoro nel territorio è premiante. Forza Italia può solo migliorare il proprio peso politico e sociale in Sicilia. Noi – prosegue Falcone – potremmo raddoppiare la nostra presenza alle nazionali, fino ad arrivare alle comunali. Questa è la peggiore amministrazione comunale degli ultimi 40 anni, con Il Comune che fa elevatissime anticipazioni di tesoreria anche per pagare gli stipendi, significa che abbiamo toccato il fondo“, afferma Marco Falcone riferendosi ancora una volta all’amministrazione guidata da Enzo Bianco.
L’entusiasmo di Falcone viene però stoppato da Micciché, che nel suo intervento sottolinea come “solo un anno fa non avevamo preso nemmeno un consigliere comunale, senza superare lo sbarramento del 5 per cento. Eravamo un partito molto litigioso – afferma Micciché -, ma ora la situaizone è ben diversa, a Catania come a Palermo c’è un clima di amicizia tra tutti, ogni deputato ha partecipato a Palermo a fare una lista che si presenta probabilmente a prendere più voti di tutti“. L’obiettivo immediato per Micciché è quindi Palermo, dove alle comunali Forza Italia punta “a superare il 9 per cento delle scorse elezioni del PDL, arrivando al 10 per cento dei voti di lista che in queste condizioni significa forse vincere anche il sindaco. In questo – prosegue Micciché -, ci sta certo dando una mano Berlusconi che continua a crescere a livello nazionale. E che sarà certamente il nostro candidato, visto che ha promesso che continuerà a fare politica fino a 105 anni“, afferma scherzando il coordinatore regionale di Forza Italia
Più serio invece il discorso relativo al ruolo di Totò Cuffaro e della Lega in Sicilia. “Cuffaro è stato utile – afferma Micciché -, perché ha parlato con Ferrandelli convincendolo ad accettare il simbolo per le comunali a Palermo, ma non dovete andare dietro ai giornalisti, Cuffaro non decide nulla. I giornalisti lo fanno per cattiveria, perché Cuffaro si porta dietro una storia negativa. Ma non ha un partito e non può farlo perché interdetto. Così come la Lega, che su Palermo cerca di alzare il prezzo con un proprio candidato in vista delle nazionali. Non mi sta bene“. Per Micciché l’obiettivo è però quello di “evitare che i Cinque Stelle prendano le regionali e le nazionali. Nel loro programma c’è un punto che prevede una tassa di successione del 50 per cento. Signfica che i nostri figli saranno rovinati dalla nostra morte. Loro fanno la guerra alla ricchezza, noi facciamo la guerra alla povertà. Noi prenderemo le decisioni come un blocco granitico, abbiamo deciso di costruire un partito strutturato nel territorio. Simao l’unico partito che garantisce libertà nel territorio. La gente ci ama, perché ama Berlusconi. Migliaia di voti che arrivano perché abbiamo ancora la grande fortuna di avere un presidente così, nonostante l’età. Che mi ha fatto promettere di non fare mai alleanze con Angelino Alfano“, conclude Gianfranco Micciché.