“Pensavo che con l’apertura, a Sala d’Ercole, del dibattito sulla Finanziaria 2017, si sarebbe fatta sentire l’autorevole voce dei vescovi siciliani a proposito delle IPAB (Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza) lasciate senza soldi dalla politica siciliana. Trattandosi di Istituzioni che si occupano, in più casi, di assistenza agli anziani malati e non certo benestanti e di disabili, pensavo che la Chiesa siciliana sarebbe intervenuta per chiedere conto e ragione al Governo e all’Ars dell’abbandono di questi deboli. Ma a quanto pare mi sono sbagliato”.
Così il candidato alla presidenza della Regione per I Nuovi Vespri, Franco Busalacchi, commenta le vicissitudini delle IPAB siciliane, dove chi vi lavora, quanto pare, non percepisce la retribuzione chi da due, chi da tre anni.
“Un conto – dice sempre Busalacchi – è intervenire in modo estemporaneo sui disabili, come ha fatto l’Arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, solo dopo che, addirittura, uomini dello spettacolo hanno incalzato il Governo della Regione su tale tema. Altra e ben diversa cosa, invece, è un intervento a proposito dei tagli alle attività sociali, con riferimento a tutto il mondo delle categorie deboli della Sicilia”.
“La crisi finanziaria c’è – sottolinea sempre Busalacchi -. Aggravata dall’ascarismo dei governanti regionali e dei parlamentari dell’Ars che hanno consentito al Governo nazionale di ‘svuotare’ le ‘casse’ della Regione. Ma l’aspetto incredibile è che quei pochi soldi che sono ancora disponibili, invece di essere utilizzati per sostenere la fasce deboli della popolazione, vengono in queste ore dirottati su infime clientele”.
“E’ piuttosto singolare che a dire queste cose debba essere io – conclude Busalacchi – mentre i vescovi siciliani, davanti a fatti così gravi, scelgono la via del silenzio. Forse gli anziani malati e i disabili assistiti dalle IPAB non fanno parte del ‘gregge’ di cui si occupano i vescovi dell’Isola? Comincio a pensarlo veramente”.