Si è concluso con un nulla di fatto l’atteso incontro che questa mattina si è svolto in Prefettura sulla vertenza dei lavoratori della “Olimpia” srl, la società del consorzio “Olimpo” che cura la notifica degli atti per conto di “Riscossione Sicilia” nella provincia di Catania.
Un vertice, quello chiesto dalla Ugl di Catania, che ancora una volta ha riunito attorno al tavolo, presieduto dal vice capo di gabinetto Domenico Fichera, il direttore generale della partecipata regionale Gaetano Romano, l’amministratore del consorzio Guido Carreri ed il titolare della “Olimpia” Pasquale Forte, nonché il segretario della federazione etnea Ugl Terziario, Carmelo Catalano, ed il rappresentante sindacale aziendale Roberto Ponturo.
Troppo nette le distanze tra le parti, ovvero tra lo stesso consorzio che reclama il pagamento delle fatture, fermo a settembre 2015, e l’azienda affidataria che invece di pagare non ne vuol proprio sentire, chiedendo la restituzione di somme già liquidate e relative a notifiche contestate soltanto dopo. Un vero e proprio rebus, scaturito in un contenzioso che si sta trascinando dietro i lavoratori, che non vengono pagati da dicembre quando hanno ricevuto stipendio e tredicesima.
Se da una parte, infatti, “Olimpo” ha dichiarato di non avere più fondi da destinare al personale, né a Catania, né tantomeno in tutta la Sicilia, l’ente guidato da Antonio Fiumefreddo ha confermato l’intenzione di non procedere ad alcun pagamento rispetto alle nuove fatture.
Intanto è stato confermato lo stop del servizio di consegna, con i dipendenti delle sedi regionali di “Olimpo” mandati in ferie.
“Quanto accaduto al tavolo delle trattative è qualcosa di surreale – afferma amareggiato Catalano. Non si possono tirare in ballo oltre 500 lavoratori per un tira e molla tra l’azienda appaltante e l’aggiudicataria. Ringraziamo sua eccellenza il Prefetto che, nuovamente, ha accolto il nostro disperato grido di allarme ed il dottor Fichera per aver tentato in tutti i modi di ricomporre una situazione mossa dalle insanabili fratture emerse tra le due realtà aziendali. Non si possono lasciare allo sbando gli operatori e le loro famiglie e, per questo motivo, siamo pronti ad una protesta immediata su scala regionale e ci appelliamo alle istituzioni della Regione Siciliana, ad ogni livello, affinché possano sostenere il diritto di chi lavora ad ottenere la giusta retribuzione, che di certo non può essere ostaggio di liti e prese di posizione.”