Questa volta è andata male, anzi malissimo, alla “banda della spaccata” di turno: nella nottata appena trascorsa, infatti, i pregiudicati Scavone Rosario (classe 1989) e Zucchero Domenico Benedetto (classe 1998), insieme a Bivona Giuseppe (classe 1994) e il minore S.E. (classe 1999), sul quale peraltro pende un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP/Tribunale dei minori di Caltanissetta, sono stati arrestati per furto aggravato e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
L’operazione è stata realizzata grazie alla strategia adottata dalle volanti della polizia che intorno alle ore 04:50 circa, l’orario tipico per questo tipo di reato, nell’ambito del piano di azione per la prevenzione e il contrasto dei furti ai danni di esercizi commerciali, mentre transitava lungo via Sant’Euplio, ha intercettato cinque individui travisati a bordo di una Fiat Uno.
Gli occupanti dell’auto, come accertato successivamente, pochi istanti prima si erano resi responsabili di un furto aggravato, ai danni del negozio “Adidas” di via Umberto. Alla vista della Volante, la Fiat Uno ha aumentato la velocità e, dopo un rocambolesco inseguimento, l’autovettura è stata bloccata in piazza Carlo Alberto, dove due dei malfattori sono stati ammanettati immediatamente, mentre i restanti tre fuggivano in direzione di via Rizzo, introducendosi nel parcheggio a più piani denominato “Bellini”. All’interno di tale parcheggio due dei fuggitivi sono stati bloccati, mentre uno è riuscito a dileguarsi.
Tutti i soggetti, uno ancora col casco indossato e gli altri con cappuccio, passamontagna e guanti per non farsi riconoscere dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza, sono stati ammanettati e arrestati; il più giovane, S.E. è stato anche trovato in possesso di alcune dosi di marijuana, forse utilizzata per “darsi la carica”.
Nella Fiat Uno utilizzata dalla banda, poi risultata rubata, sono stati rinvenuti arnesi atti allo scasso; la merce rubata, per un valore di 3.000 euro, è stata restituita al legittimo proprietario.
Il P.M. di turno ha disposto per Scavone, Zucchero e Bivona gli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo; per quanto riguarda il minore, invece, sul quale pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, è stato rinchiuso nel centro di prima accoglienza di via Franchetti a disposizione dell’autorità giudiziaria.