“La decisione della commissione bilancio dell’Ars di liquidare con quelle modalità Riscossione Sicilia, se è socialmente gravissima è giuridicamente inapplicabile”.
Antonio Fiumefreddo, amministratore unico dell’azienda controllata dalla Regione Siciliana, non si rassegna a quanto deliberato dalla Commissione Bilancio dell’Ars, e rilancia.
“Sono molto preoccupato – afferma – per i cittadini che a migliaia stanno presentando domanda di rottamazione. Secondo gli ineffabili deputati regionali dovremmo chiudere la società proprio quando staremmo lavorando alle istanze dei cittadini. Le competenze di Riscossione passerebbero poi ad una società nazionale che non esiste ancora mentre Equitalia non potrebbe rilevare i ruoli perché già in liquidazione”.
“Ma c’è di più – sottolinea Fiumefreddo – la scellerata decisione dei deputati farà perdere ai siciliani i 50 milioni di euro di aggio che sono appunto soldi dei cittadini siciliani e che regaleremmo a Roma”.
“Il segnale di disorientamento dato a chi fa la fila ai nostri sportelli – osserva l’amministratore unico di Riscossione Sicilia – è da irresponsabili. Già in centinaia ci chiedono che fine faranno le loro istanze di rottamazione. In pratica la decisione dei deputati oltre a causare un danno milionario alle famiglie siciliane equivale ad un rompete le righe per tutti quegli evasori che festeggiano l’impunità”.
“In questa vicenda – conclude Fiumefreddo – ci sono estremi gravissimi che vorrei rappresentare al Presidente Gentiloni ed al ministro Padoan”.