La Commissione d'inchiesta uranio: "A Drasy (Ag) occorre bonificare il mare"

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Si è conclusa la ‘tre giorni’ di ispezioni e audizioni nella Sicilia orientale della Commissione Parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito presieduta da Gian Piero Scanu (Pd), che nella prefettura di Catania ha fatto il punti sui sopralluoghi fatti nella Base militare di Sigonella, al poligono di tiro di Drasy (Agrigento) e al Muos di Niscemi (Caltanissetta).

Al centro della trasferta la corretta applicazione delle misure di sicurezza sul lavoro e ambientali nei tre siti. Della delegazione, oltre al presidente Scanu, hanno fatto parte Giulia Grillo (M5s), Paola Boldrini (Pd) e Diego Zardini (Pd).

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“Abbiamo fatto un consuntivo di questi tre giorni trascorsi in Sicilia – ha detto Scanu – e abbiamo considerazioni conclusive da proporre. Per ciò che riguarda il poligono di Drasy, abbiamo clamorosamente scoperto che nessuno si era mai posto il problema di bonificare il mare verso il quale sono state sparati migliaia e migliaia di proiettili nel corso dei decenni. Per questo abbiamo incaricato non solo le autorità militari, ma anche l’Arpa Sicilia di farsi carico di un problema che consideriamo grande”.

“Per il Muos abbiamo fatto un lavoro più articolato e abbiamo ottenuto dagli americani – ha annunciato il presidente Scanu – la disponibilità a definire e a determinare un rapporto molto più stretto e istituzionale con l’Arpa regionale per la verifica dei dati sul possibile inquinamento elettromagnetico. All’Arpa – ha precisato – abbiamo chiesto di cercare i finanziamenti necessari per impiantare un’ulteriore modalità di rilevazione di questi dati con strumenti ancora di più all’avanguardia. Tutto questo – ha concluso il presidente Scanu – per potere pervenire ad una ragionevole certezza sull’inesistenza di forme di inquinamento atmosferico causato dalle onde elettromagnetiche e per tutelare la salute degli abitanti”.

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