“Sembrava fosse finita, tra delusione e rabbia. E invece eccoci ancora qua a dover lottare per i nostri diritti. Che fine ha fatto il nostro Tfr?“. Inizia così una lettera diffusa oggi dal Comitato rappresentativo Wind Jet. Sono ex lavoratori del vettore etneo, per i quali la cassaintegrazione si è conclusa pochi mesi fa, che denunciano il mancato percepimento del Trattamento di fine rapporto. Si tratta delle spettanze relative a tutti gli anni di servizio attivo, ovvero quelli fino alla fine dei voli avvenuta ad agosto 2012, ma anche di quelle per il periodo in cassaintegrazione, nel quale i lavoratori erano ancora a tutti gli effetti dipendenti della società aerea dell’imprenditore Antonino Pulvirenti.
“Nel giugno 2016 – prosegue la lettera -, è arrivata la “fine” di quello che era il nostro rapporto di lavoro, da quel momento è diventato possibile esigere i crediti residui (Tfr e mensilità non percepite). Ad oggi non conosciamo le reali cause per cui tutte le nostre pratiche sono inevase e alcune sono parzialmente evase e, per quanto riguarda il Tfr maturato in casssa integrazione, a detta dell’Inps questo è addirittura “impagabile“.
Secondo quanto riferito ad HashtagSicilia da un lavoratore del Comitato rappresentativo Windjet, “L’Inps deve i 4 anni di Tfr relativi alla cassintegrazione, fermo restando che non ha ancora erogato nella maggioranza dei casi il Tfr del periodo precedente, di cui si occupa il Fondo di garanzia e di tesoreria, le pratiche sono state accolte solo per metà. L’azienda – prosegue l’ex dipendente -, dice di aver inviato le domande, ma nessuno ha un numero di protocollo. Inps dice che questo Tfr non può essere versato per via di contributi mancanti. Non abbiamo quindi elementi per sapere la verità, anche perché sembra che il problema riguardi solo l’Inps di Catania”.
I dipendenti nella loro lettera richiamano a supporto della loro richiesta di Tfr all’istituto di previdenza l’articolo 2116 del codice civile: “Il principio di automaticità, che recita che “le prestazioni indicate nell’articolo 2114 sono dovute al prestatore di lavoro, anche quando l’imprenditore non ha versato regolarmente i contributi dovuti alle istituzioni di previdenza e assistenza. Tanto basterebbe a tener fuori i dipendenti dalle loro controversie, ed invece così non è perché ancora una volta siamo noi a pagare non percependo ciò che ci spetta“.
“alla nostra richiesta di ulteriori informazioni ci è stato risposto, esclusivamente verbalmente, che tra Inps e Windjet vi è un contenzioso. E ne devono pagare le conseguenze i dipendenti?“, concludono i membri del Comitato rappresentativo Wind Jet.