“Siamo in una fase di stallo. Gli operatori continuano a prestare servizio nonostante siano passati più di nove mesi dall’ultimo stipendio“. È allarme per i dipendenti degli asili Pac di Catania e provincia. “La situazione è drammatica, sono circa 150 persone che non vengono pagate da luglio“, afferma Gaetano Agliozzo, segretario della Funzione pubblica della Cgil etnea. Per il 29 e 30 marzo è stato indetto uno sciopero degli ausiliari e degli educatori; mercoledì ci sarà anche un sit in davanti alla Prefettura a partire dalle 10.
Gli asili Pac fanno parte del Piano di azione e coesione, misura finanziata da un apposito programma nazionale del ministero dell’Interno. Ma a soffrire di questi rallentamenti è solo la Sicilia, la zona catanese in particolare. “Il Comune di Catania ha avviato la procedura e ha mandato tutto alla Regione“, spiega Agliozzo. Da Palermo, poi, le richieste devono essere inviate al ministero che a sua volta autorizzerà i pagamenti. “In Sicilia ci sono circa 50 distretti e l’assessorato competente man mano dovrebbe mandare tutto a Roma“.
Da palazzo degli Elefanti tutto è stato concluso a febbraio. “Ci avevano detto che l’iter si sarebbe definito in pochi giorni, massimo qualche settimana“. Ma da allora nessuna notizia è giunta né ai lavoratori né ai rappresentanti sindacali. “Non sappiamo nemmeno se il ministero ha ricevuto le richieste – lamenta il segretario – Non abbiamo ricevuto nessun segnale, né dall’amministrazione né dagli organi competenti“.
Il consorzio che gestisce il servizio non può avanzare i fondi, “anzi è grazie a loro se è stato effettuato il pagamento di luglio“. E intanto gli operatori – 80 a Catania e il resto nella provincia etnea – continuano ad assistere circa 120 bambini negli asili e negli spazi gioco. “Gli stipendi si aggirano tra i 600 e gli 800 euro – sottolinea Agliozzo – Molti sono lavoratori monoreddito, in tanti sono pendolari. La situazione è ormai insostenibile“.