“Si esprime parere non favorevole per l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2017“. Ad affermarlo sono i quattro revisori contabili Vincenzo Monforte, Calogero Cittadino, Romeo Ciminello e Alfredo Lanaia, professionisti che si definiscono “revisori ombra”, in quanto hanno esaminato di propria iniziativa il documento contabile del capoluogo etneo redatto poche settimane fa dalla giunta guidata da Enzo Bianco. Secondo i revisori “si determina uno squilibrio sull’incidenza dei residui passivi, pari ad oltre il 50% delle previsioni di spesa per l’esercizio 2017, rispetto ai residui attivi previsti in misura pari ad un terzo delle previsioni di entrata, con conseguente squilibrio di cassa“.
Per i quattro revisori contabili, quindi, le entrate presunte dall’alienazione di beni, unite ad alti crediti esigibili dal comune, sono insufficienti come garanzia, al fronte anche di un considerevole – e secondo i revisori senza giustificazioni nel documento contabile – aumento delle spese correnti da oltre 12 milioni di euro. Secondo quanto rilevato quindi “i valori di finanza pubblica controllati non sono sufficienti per il rispetto dell’equilibrio finanziario in relazione alle future necessità per il riconoscimento di debiti fuori bilancio fra l’altro sottostimati ( vedi parere del collegio dei revisori dei conti del Comune di Catania in relazione alla relazione semestrale inviata alla Corte dei Conti per il piano di riequilibrio ) e ai futuri debiti delle partecipate ancora da definire“.
In modo molto sintetico, i “revisori ombra” schematizzano in tre punti le attese entrate dell’amministrazione:
“1) sono attese entrate da alienazioni di beni euro 37.802.967,36 e sono state previste ulteriori alienazione nell’anno 2017 per euro 46.570.072,00 importi che suscitano forti preoccupazioni riguardo al fatto che l’amministrazione comunale nel corso del 2017 possa effettuare vendite e incassare i sopracitati importi;
2) “al programma 0103 03 Gestione economica, finanziaria, programmazione, sono state aumentate le spese correnti per euro 12.413.446,23, per i quali non si riscontrano validi motivi per l’ aumento”;
“3)”al programma 2002 fondo crediti di dubbia esigibilità le spese aumentano per 8.000.000,00 di crediti, sui quali si avanzano forti preoccupazioni sulla loro esigibilità”.
Un ultimo punto della relazione è dedicato al caso del debito fuori bilancio del “parcheggio due obelischi”. I contabili sintetizzano numericamente le quattro sentenze che condannano il comune a pagare – senza considerare ulteriori interessi e more -, una cifra totale che supera gli 11milioni di euro. “Si precisa – scrivono i revisori ombra – che il passivo non è ancora riconosciuto nel piano di riequilibrio, bensì è inserito nel nuovo piano di riequilibrio, in attesa ancora di essere approvato dal Ministero dell’Interno e dalla Corte dei Conti di Palermo che non hanno ad oggi non hanno trasmesso nessun documento di approvazione“. Una vicenda che, ricordano i contabili, ricorda da vicino quella della “Fasano costruzioni”, azienda costruttrice di una torre realizzata a inizio anni ’90 in viale Castagnola a Librino, ma mai acquistata definitivamente dal comune. In quel caso l’iniziale importo richiesto dall’azienda quale risarcimento aumentò ad oltre 20 milioni di euro per via di un mancato ricorso dell’avvocatura comunale.