“L’ultimo pagamento ricevuto risale alle spettanze di ottobre 2015. Sono quindi 17 mesi che non veniamo pagati. Il Comune ci utilizza come una banca che anticipa i soldi per non interrompere i servizi“. Lo afferma Antonio Di Prisco, presidente della cooperativa Esperia 2000, che a Giarre si occupa di servizi sociosanitari per conto del Comune. “Ci occupiamo di assistenza domiciliare ad anziani e disabili. Ma – prosegue – nonostante siano in parte servizi resi con fondi vincolati provenienti dalla legge 328 e dai fondi Pac, non veniamo pagati, sia a noi che tutte le altre cooperative. L’unico pagamento di cui abbiamo contezza, da quando a giugno si è insediata la nuova amministrazione, è stato fatto a dicembre, per 300 euro. Dovremmo interrompere i servizi, lasciando senza aiuto chi ha bisogno? Non ce la sentiamo”, si sfoga Di Prisco.
Il grande ritardo nei pagamenti deriva dalla situazione generale del Comune, la cui amministrazione guidata da Angelo D’Anna deve far fronte sin dall’insediamento a debiti stimati intorno a 30 milioni di euro, “nelle ultime settimane abbiamo fatto insieme alle altre cooperative del territorio delle riunioni, anche con assessori e sindaco. Abbiamo coinvolto anche le centrali cooperative, ma il risultato purtroppo non cambia: le fatture non vengono saldate. Con il paradosso – prosegue Di Prisco –, che il comune per rendicontare i servizi resi tramite i fondi Pac vuole la dimostrazione di aver pagato gli stipendi“. La situazione non cambia per altri servizi, come Home Care premium, che non dipende da fondi statali ma dall’Inps. “Sembra che l’Inps non possa erogare le somme per i servizi già svolti perché il comune non ha il Durc in regola da agosto dell’anno scorso. E l’amministrazione, negli incontri avvenuti in commissione Servizi sociali qualche giorno fa, si è permessa pure di invitare i lavoratori a farci i decreti ingiuntivi per gli stipendi arretrati”, conclude Di Prisco.
La situazione viene descritta allo stesso modo da Birgitte Nielsen della cooperativa Aurora, che svolge anch’essa servizi di assistenza domiciliare per disabili gravissimi. “Noi abbiamo già anticipato ben dieci mensilità, pagando non solo i contributi previsti per legge ma anche gli stipendi. Attendevamo un pagamento a febbraio, ma a marzo abbiamo saputo che i soldi destinati alle cooperative sono stati dirottati per pagare un debito che aveva il comune. In questa situazione l’unica cosa che l’amministrazione ci ha ribadito sono le difficoltà, e che i debiti verranno pagati in ordine cronologico. E sono in centinaia ad attendere soldi”, conclude Nielsen.
“E’ vero, purtroppo a febbraio abbiamo dovuto utilizzare 260mila euro che avevamo destinato alle cooperative per pagare un debito”, afferma l’assessore ai Servizi Sociali Enza Rosano. Secondo l’assessore però “non c’era altro da fare, si trattava di una ingiunzione di pagamento per dei fondi destinati alla villa di San Giovanni Montebello che le precedenti amministrazioni avevano utilizzato per altro“, afferma Rosano. Che aggiunge: “Mi rendo conto della difficoltà delle cooperative, anche perché a farne le spese della situazione sono i nostri concittadini, sia chi usufruisce dei servizi di assistenza che i lavoratori. Ma purtroppo non posso dare scadenze, potrebbero essere pagati tra 15 giorni o tra 3 mesi“, afferma l’assessore.
L’unica ipotesi in campo resta quella della temporanea sospensione dei servizi. A rischio però qui ci sarebbero gli appalti già aggiudicati, che rischierebbero di venire bloccati per poi doverne fare dei nuovi. “Si tratta di una situazione complessa dal punto di vista legale, e devo chiedere un approfondimento. In ogni caso, negli ultimi incontri fatti con le cooperative, avvenuti però prima che i fondi venissero stornati, questa ipotesi era saltata. Ma non sono nelle condizioni di poter prevede quando verranno pagati i prossimi soldi, perché i mandati di pagamento sono stati emessi. Non abbiamo materialmente soldi in cassa, tanto che rischiamo ogni giorno che ci tagliano l’elettricità nei centri incontro per anziani”, conclude l’assessore Rosano.