In un mercato del lavoro quale quello attuale, che a definire congestionato si userebbe usare un eufemismo, diventa sempre più importante andare a ricercare figure professionali molto competenti e formate a fondo.
In linguaggio anglofono esiste un termine che va a racchiudere alla meraviglia tale concetto: si parla di skills. Capacità, per l’appunto. Ma anche attitudini peculiari e abilità nel fare qualcosa.
Ebbene per entrare nel mercato occupazionale di oggi è fondamentale andare a coltivarle queste skills. Crearle, ove non presenti; sempre tenendo bene a mente quella che è la richiesta attuale di figure professionali.
Fatta questa doverosa premessa esistono, ad oggi, ruoli che si stanno ritagliando un’importanza strategica a livello occupazionale. A volte ci si riferisce a professioni perlopiù sconosciute o dal nome esotico che richiama alla mente altri lidi. Ma non per questo si parla di un qualcosa di poco concreto e spendibile.
Prendiamo la figura dell’assistant manager. Il concetto è denso di fascino ma in italiano un qualcosa di simile esiste da sempre, ed è traducibili più o meno con ‘braccio destro del capo’. Ovvero, una figura che va a fungere da supporto, assistente per l’appunto, al manager di una azienda.
Ma ovviamente il fatto di chiamarsi assistant manager non è solo finalizzati ad ammantare di fascino una figura professionale già esistente; diciamo che si tratta di un ruolo che è stato arricchito da diverse competenze e che oggi svolge una funziona fondamentale dentro una azienda. Non è un caso che siano tanti i corsi di formazione per diventare assistant manager che i vari enti vanno ad offrire. Perché la figura è richiesta, inutile nasconderlo. E il mondo della formazione professionale è sempre la prima risposta pratica alle esigenze del mercato.
Entrando ancor più nel pratico, di cosa si occupa la figura dell’assistant manager? Il lavoro di un assistente di direzione è molto flessibile e per questo richiede una grande capacità di adattamento.
Di base un assistant manager va ad essere un punto di contatto tra i manager senior e i diversi team presenti dentro una azienda. Una sorta di segretaria tradizionale, ma che richiede molte più conoscenze, anche a livello gestionale e manageriale.
Un bravo assistant manager deve avere competenze di marketing, finanza, ricerca e sviluppo, gestione delle risorse umane. Deve essere in grado di gestire le informazioni interne dell’azienda per ottimizzare la comunicazione.
In sintesi deve possedere ottime doti organizzative perché spesso e volentieri ci si può ritrovare a dover gestire parte del lavoro che passa dentro l’azienda. Quindi sono ben accette anche spiccate doti in termini di problem solving e capacità di prendere decisioni.
Il che si riflette nella fase di formazione per creare questa figura: non c’è ovviamente una materia specifica indicata; ma si parla di un insieme di discipline da affinare che vanno dall’economia alla gestione risorse umane passando per psicologia e contabilità.
Conoscenze trasversali per un lavoro, quello dell’assistant manager, sempre più richiesto all’interno di aziende di qualsiasi dimensione.