Cisl: "Riscossione Sicilia, il governo regionale decida. A rischio famiglie di 700 lavoratori"

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“Il Governo regionale batta un colpo su Riscossione Sicilia. E con la prossima legge finanziaria, trovi una soluzione. Il rischio default della società è una minaccia per le famiglie di 700 lavoratori”.

A scriverlo Cisl e First Cisl in una nota firmata dal leader siciliano del sindacato, Mimmo Milazzo e da Anna Cutrera e Pietro di Quarto, rispettivamente segretaria generale e coordinatore regionale del settore.

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La riorganizzazione della riscossione dei tributi in Sicilia non può più essere rimandata, sostiene il sindacato. Anche perché “con il prossimo primo luglio la riforma nazionale della riscossione sarà operativa e una società di capitali qual è Riscossione non potrà più essere deputata, riteniamo, alla esazione dei tributi”.

Insomma, il Governo faccia chiarezza, superi lo stallo attuale e “liberi le poste finanziarie assolutamente necessarie a garantire la continuità del servizio, previste per Riscossione nella proposta di legge di bilancio”. E quanto all’Ars, “con senso di responsabilità ragioni sul merito, trovi un minimo comune denominatore. Eviti la palude”.

La Sicilia, affermano Cisl e First Cisl, non reggerebbe l’impatto del default del suo agente della riscossione. Aggiunge ancora il sindacato, anche alla luce dello “sforzo di analisi e proposta compiuto in questi anni”, che il personale di Riscossione ha bisogno di lavorare con tranquillità. Ha il diritto di ricevere “le stesse garanzie che i colleghi di Equitalia hanno ricevuto”.

La nota si chiude con un riferimento ai colleghi di Catania e alle inchieste in corso davanti al giudice penale. “Siamo certi della loro personale correttezza e che la vicenda avrà presto una definitiva soluzione”.

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