Sunia e Cgil: "Regione renda fruibili i fondi per la morosità incolpevole"

case, Catania
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“La Regione Sicilia, destinataria di una dotazione finanziaria di euro 1.463.778,48 per la morosità incolpevole ha ripartito i fondi tra i comuni, ma non ha recepito le modifiche introdotte dal decreto nazionale sull’utilizzazione del contributo, per migliorare la fruibilità e l’efficacia del fondo”. Lo denunciano il Sunia e la Cgil Sicilia.

“La Regione – specificano Giusy Milazzo e Mimma Argurio – ha utilizzato solo una percentuale bassissima dei fondi stanziati e tarda ancora ad applicare le importanti novità del decreto. Basti pensare che il contributo per la morosità incolpevole potrebbe essere, con le nuove disposizioni, utilizzato per coprire i costi della caparra e dei canoni d’affitto per un nuovo contratto di locazione sino ad un importo di 12.000,00 euro. Una bella opportunità per chi viene sfrattato per morosità incolpevole e un concreto aiuto per iniziare una nuova locazione”.

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Sunia e Cgil chiedono dunque “il recepimento di quanto previsto dal decreto ministeriale per consentire un migliore e più ampio utilizzo dei fondi, tanto più che il fondo per la morosità incolpevole è ormai una misura permanente e non straordinaria. A questo mira infatti la disposizione nazionale – spiegano Milazzo e Argurio – che consente di utilizzare tutti i fondi residui per i nuovi bandi”.

Sunia e Cgil ricordano che la Regione Sicilia ha avuto stanziati, negli anni 2014-2015 e 2016, circa 4 milioni e 500 mila euro. “Non utilizzarli appieno è uno spreco inaccettabile – sottolineano – in una fase in cui il disagio abitativo e sociale è ormai arrivato ai livelli di guardia e lo dimostra il numero crescente dei senza tetto, circa 3500 in Sicilia, molti dei quali costretti a dormire per strada o in alloggi di fortuna proprio perché hanno perso la casa a seguito della perdita del lavoro”.

“La Sicilia – concludono Milazzo e Argurio- non solo non stanzia alcun fondo per il disagio abitativo ma non utilizza al meglio i fondi stanziati dallo Stato”.

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