“Negli uffici della pubblica amministrazione abbondano i problemi e cresce il disagio dei dipendenti. Ma il presidente Crocetta, invece di occuparsi del fatto che il suo governo in quattro anni non è stato in grado di presentare una proposta di rilancio della P.A, si preoccupa solo dell’occupazione militare delle poltrone assegnandole ai suoi fedelissimi”.
Lo sostiene la Funzione pubblica Cgil regionale che, dopo un a riunione di coordinamento nel corso della quale sono stati presi in esame i molti problemi aperti, ha dichiarato lo stato di agitazione dei dipendenti regionali.
Al centro della vertenza il funzionamento degli uffici, dai Beni culturali, al Lavoro, alle Motorizzazioni, per citarne alcuni. “Questi ultimi, assieme al Genio Civile, – dicono Gaetano Agliozzo, segretario generale della Fp Sicilia e Clara Crocè della segreteria Fp – sono fermi, molti uffici non hanno neanche la Pec e non si capisce come sia distribuito al loro interno il personale”. A questo si aggiungono “i mancati rinnovi contrattuali da 10 anni a questa parte e la mancata elezione delle Rsu”.
“Se il Governo non dovesse ascoltarci su questi temi – dicono Crrocè e Agliozzo – non esiteremo a mettere in atto ogni iniziativa di mobilitazione”. La Fp Cgil rileva peraltro gli sprechi a cui i lavoratori continuano a dover assistere. “Non ci sono stati – dicono i rappresentanti – alcun taglio di auto blu, nessuna riduzione degli uffici di gabinetto, nessun azzeramento degli uffici speciali, nessuna soppressione di unità di staff, mentre spesso gli incarichi dirigenziali, onerosissimi a fronte di quelli di chi (lavoratori delle categorie A e B) percepisce poco più di mille euro al mese svolgendo mansioni superiori a quelle che dovrebbe svolgere, continuano a essere attribuiti senza motivazione, in palese violazione della legge e senza avere espletato le procedure di evidenza pubblica”.
La Fp Cgil Sicilia annuncia, inoltre, l’avvio del percorso per arrivare alla presentazione della piattaforma da sottoporre al governo per il rilancio dell’amministrazione, in linea con l’accordo stipulato il 30 novembre 2016 tra sindacati e governo nazionale. “L’obiettivo – affermano Agliozzo e Crocè – è riportare al centro il ruolo del lavoro pubblico, la contrattazione e le risorse sui luoghi di lavoro, la formazione del personale, la giusta valorizzazione delle professionalità all’interno del comparto, costruendo un nuovo ordinamento professionale che tenga conto della necessità della ricollocazione del personale A e B . Chiederemo con forza che anche nel comparto dei regionali si possa procedere con l’elezione delle Rsu”.