Vittoria, incatenati in piazza contro le aste: "Cambiate le leggi"

Beni del valore di 120mila euro svenduti per 20mila euro, dietro società estere veri comitati d'affari

proteste aste giudiziarie Vittoria
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Oltre 1600 aste e 800 sfratti. Vittoria vive da anni una profonda crisi agricola che intacca il tessuto sociale ed economico. La città nonostante le sofferenze cerca di reagire  e di far sentire la propria voce. A seguito dei recenti attentati incendiari Vittoria è scesa in piazza per gridare un forte no all’illegalità.

Anche il Movimento Riscatto e No Aste sono scesi in piazza stamattina per denunciare il sistema perverso delle aste giudiziarie. Molti beni immobili del valore di centiania di migliaia di euro vengono svenduti per 10 -20mila euro. Spesso chi compra lo fa attraverso finanziarie estere per evitare di “mettere la faccia”. Specie dopo il caso Guarascio, il muratore che si è dato fuoco per difendere la propria abitazione all’arrivo dell’ufficiale giudiziario, il livello di guardia è aumentato così come le denunce di veri e propri comitati d’affari che approfittano delle vendite all’asta.

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Con le catene alle mani i manifestanti, tra cui l’imprenditore che ha denunciato la Lidl per frode alimentare Maurizio Ciaculli, hanno chiesto di bloccare il sistema delle aste almeno per 24 mesi e di rivedere le leggi per evitare di vendere le case con un prezzo irrisorio.

Diverse le presenze politiche in piazza, di maggioranza e opposizione, che hanno portato la propria solidarietà ai manifestanti.

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