“Noi siamo già in grado di curare diverse malattie con le cellule staminali adulte: da alcune forme di leucemia alle terapie con il trapianto di pelle prodotta in vitro per la cura delle grandi ustioni, o ancora la ricostruzione della cornea a partire da cellule staminali limbali. Ma la prossima sfida che ci attende è quella di sfruttare le potenzialità delle cellule staminali nella cura di importanti patologie come le malattie neurodegenerative, il diabete e l’infarto del miocardio. Su questo terreno occorreranno ulteriori grandi sforzi da parte della ricerca scientifica con un approccio multidisciplinare integrato, per trasformare in concrete realtà quelle che per ora sono solo ipotetiche speranze”.
E’ questa – secondo il prof. Guglielmo Longo, ordinario di Anatomia comparata e citologia nell’Università di Catania -, l’importanza, in prospettiva futura, delle cellule staminali il cui ‘universo’ sarà illustrato a centinaia di studenti delle scuole superiori catanesi nel corso della nona edizione “UniStem Day 2017”, la più grande manifestazione nazionale di divulgazione sulle cellule staminali, in programma a Catania venerdì 17 marzo, dalle 9, nell’aula magna del Polo Bioscientifico (via Santa Sofia 98), in contemporanea con decine di altre città italiane ed europee.
Il tema – sottolinea il prof. Longo – è molto attuale anche per i risvolti normativi ed etici. “L’impiego delle cellule staminali embrionali umane per la ricerca medica, infatti, è vietato in moltissimi paesi, tra cui l’Italia – ricorda il docente –, per cui l’attenzione della ricerca è oggi indirizzata verso l’impiego delle cellule staminali adulte e, soprattutto, verso le metodiche rivolte a far loro riacquisire la condizione di “staminalità” attraverso la riprogrammazione nucleare”.
Gli studenti saranno perciò i veri protagonisti di una giornata interamente dedicata alla scienza e, in particolar modo, ai temi del diritto alla libertà di ricerca, alle ultime scoperte nel campo delle cellule staminali e al modo di riconoscere una bufala scientifica, tema anch’esso estremamente attuale nell’era dei social network.
Unistem Day 2017 è dedicato, inoltre, al dr. Ahmadreza Djalali, ricercatore iraniano della medicina dei disastri, internazionalmente stimato, detenuto da quasi un anno dal governo iraniano, senza che sia iniziato alcun processo. Nel chiedere la liberazione del dottor Djalali si condividerà la riflessione con gli studenti coinvolti su come la libertà di studio e di ricerca sia un valore civile fondamentale. Tutelarlo con azioni concrete è indispensabile al funzionamento degli stati democratici. La libera scienza è, storicamente, necessaria al continuo miglioramento della condizione umana.
Apriranno la manifestazione di venerdì il rettore Francesco Basile, il direttore del dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente Salvatore Cosentino, il direttore del Biometech Filippo Drago e il presidente dell’Ersu Alessandro Cappellani, e gli interventi dei coordinatori dell’Unistem di Catania Daniele Condorelli e Bianca Maria Lombardo.
Seguiranno le relazioni di Guglielmo Longo sul tema delle cellule staminali, di Gigi Cappello (CICAP Sicilia e INFN) sulle bufale scientifiche, di Santo Di Nuovo sui concetti come razionalità e irrazionalità, di Vincenzo Perciavalle sul legame tra sonno e sogni. E ancora le testimonianze di studenti appassionati di scienza come Maria Stella Cascone del liceo scientifico “Galileo Galilei” di Catania, della studentessa di Medicina Claudia Bellofiore e del ricercatore in Biomedicina traslazionale Giacomo Cinnirella.
Nel pomeriggio, dalle 15, le attività scientifiche di laboratorio alla Torre Biologica, con i ragazzi che potranno indossare camici e guanti, usare beute e pipette e provare, per un giorno, a mettersi nei panni di un ricercatore.