“Quella di Ksm security, che rischia di licenziare di qui a breve circa 400 lavoratori, è solo una delle tante situazioni che negli ultimi anni stanno condizionando il mercato nel comparto della vigilanza privata, nell’intera Sicilia. Se le cose dovessero continuare a svolgersi secondo questa logica a rischio ci sono oltre 2000 posti di lavoro, nel giro di poco tempo”.
A lanciare l’allarme è il segretario regionale della Ugl sicurezza civile, Giovanni Vitale, che ormai da diversi mesi denuncia quanto sta accadendo, in particolare, nell’ambito delle gare d’appalto sia private che pubbliche, dove il continuo ricorso all’eccessivo ribasso sulla base oraria per dipendente (circa 19 euro, come da contratto collettivo nazionale) sta mettendo fuori gioco decine di aziende, che contano centinaia di lavoratori attualmente impiegati.
“Siamo arrivati ad offerte pari a 13 euro lorde orarie che, al netto delle tasse e del seppur minimo guadagno per la ditta, si traducono in uno stipendio davvero da fame per i vigilantes. – spiega Vitale – Lavoratori che, in diversi casi, devono pure sostenere delle spese per raggiungere il luogo di lavoro, spesso distante decine di chilometri da casa. Siamo molto preoccupati perché questo sistema porterà presto alla distruzione del settore essendo che le società, pur di aggiudicarsi l’appalto, sono costrette a rincorrere forza lavoro non qualificata e disposta a perdere diritti e dignità pur di ottenere un esiguo salario. Potrebbe anche accadere che altre, aggiudicandosi le gare, pur di provare a mantenere i livelli occupazionali prendano accordi con i dipendenti che poi, a causa degli eccessivi ribassi, non riescono a poter ottemperare agli impegni assunti generando così vertenze senza fine”.
“Stiamo per assistere ad un dramma per migliaia di guardie – continua – che vedono seriamente minacciato il proprio futuro lavorativo. E’ un enorme problema da risolvere con tempestività e, per questo motivo, ci appelliamo alle istituzioni nazionali a cominciare dal Ministero dell’Interno, perché si attivi una commissione tecnica su base regionale formata da rappresentanti datoriali e sindacali, che possa individuare le soluzioni più immediate. Auspichiamo la reintroduzione della ‘tariffa di legalità’ tale da consentire un ribasso o un rialzo al massimo del 10% su ogni offerta, così da consentire a tutte le imprese di concorrere in modo sano e soprattutto tutelare il livello occupazionale esistente”.
“Come Ugl Sicilia – conclude Vitale – siamo pronti ad una forte mobilitazione se questo stato di cose dovesse continuare a permanere, rappresentando il colpo di grazia per un comparto che oggi continua ad acquisire fette sempre più consistenti di mercato cercando di mortificare però il lavoro”.