Ponte sullo Stretto? Si farà, parola di Bianco

Stretto di Messina
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“Dalla Sicilia riparte l’Italia, infrastrutture: strumento di coesione, mobilità e sviluppo” , questo era il tema della tavola rotonda organizzata dalla Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno, presieduta da Giuseppe Spampinato. Il meeting, al quale hanno partecipato Nello Musumeci, Giovanni Pistorio ed Enzo Bianco, ha fatto registrare un focus sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

All’incontro ha partecipato anche il sindaco di Catania Enzo Bianco che ha citato, a esempio del metodo da seguire. la condotta tenuta in occasione della battaglia sul progetto delle Ferrovie sull’alta velocità che prevedeva il passaggio dagli Archi della marina e lo sventramento di parte del centro storico.

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“Allora – ha detto Bianco – fui al fianco del mio predecessore, Raffaele Stancanelli, che si era opposto, e continuai la battaglia ottenendo l’intervento del ministro Delrio che diede indicazioni perentorie alle Ferrovie dello Stato perché, dopo aver accantonato su pressioni dell’Amministrazione comunale, facesse partire l’opzione da noi suggerita insieme a numerose associazioni di cittadini e che prevede la realizzazione di un tunnel sotterraneo che attraversi le lave del 1669 nella zona del porto. Abbiamo bisogno dell’alta velocità, ma deve essere fatta rispettando il territorio”.

“La battaglia sul Ponte – ha detto Bianco – non è né deve essere ideologica, va fatta una valutazione costi-benefici. La mia posizione sulla questione è chiara e l’ho esposta più volte: fui nominato ministro dell’Interno nel secondo governo Amato il 25 aprile del 2000, con grande ministro dei Lavori pubblici che si chiamava Nerio Nesi. Quest’ultimo, pur essendo un piemontese sposò la causa del collegamento tra Sicilia e Calabria. La valutazione che venne fatta fu tecnica, concreta: la verifica della fattibilità del progetto sotto il profilo materiale, fisico, strutturale fu affidata a una primaria società giapponese con grande esperienza anche sulla realizzazione di ponti in zona ad alto rischio sismico. La risposta fu che la struttura era realizzabile e avrebbe retto a eventuali terremoti anche forti“.

infrastrutture

“La seconda valutazione – ha aggiunto Bianco – fu fatta sulla sostenibilità ambientale. Con grande correttezza la primaria società danese alla quale fu affidata la verifica, scrisse che in una prima fase, quella della realizzazione dell’opera, l’impatto sull’ambiente sarebbe peggiorato. Ma questo è chiaro: se, come sta accadendo, sulla circonvallazione di Catania si lavora per la realizzazione di nuovi tratti della metropolitana, è chiaro che si verificano dei disagi. Poi, però, secondo quella società, la situazione sarebbe migliorata enormemente rispetto a quella di uno Stretto continuamente solcato da traghetti”.

“La terza questione riguardava la qualità dell’investimento finanziario. E venne sottolineato come questa venisse giustificata non tanto per il passaggio dei mezzi su gomma quanto per quello dei treni, che avrebbe consentito all’economia siciliana di inaugurare una nuova stagione di esportazioni”.

“Comunque sia – ha concluso il sindaco di Catania – a distanza di quasi vent’anni, il problema rimane ancora quello di collegare una grande Isola con il resto del Paese. Io, fin da allora, mi batto con tutte le mie forze per ottenere questo risultato. E dico che quando le forze politiche, di destra e sinistra, e la società civile faranno squadra, il Ponte si farà.

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