Tribupress, testata in corso di registrazione vicina ad Antonio Fiumefreddo, riporta le sue dichiarazioni di dopo la movimentata, e per certi versi drammatica, audizione di ieri in commissione bilancio dell’Ars.
“Sono sinceramente sconvolto per la violenza subita e ringrazio quanti invece, onorando il mandato parlamentare, si sono astenuti dal partecipare al mio linciaggio”.
Antonio Fiumefreddo, amministratore unico di Riscossione Sicilia, annuncia così le sue dimissioni. Riportiamo integralmente il suo comunicato.
“Presentatomi in commissione bilancio all’ARS per illustrare ai deputati i risultati raggiunti da Riscossione Sicilia in questi due anni, uno per tutti il passaggio dai 4 miliardi di patrimoni aggrediti nel 2014 agli oltre 10 miliardi di patrimoni invece aggrediti nel 2016, ho subito io un’aggressione violenta, inquietante ed inaccettabile.
Allorquando ho iniziato a parlare di infiltrazioni mafiose nel parlamento siciliano e ho provato a fare i nomi, mi è stata tolta la parola e si è comandato ai commessi di portarmi a forza via dall’aula.
Il Presidente Vinciullo ha ordinato che venissi cacciato persino dal corridoio del Parlamento, ripetendo più volte che quella era casa sua.
Altro parlamentare regionale ha reiterato la minaccia che se non la avessi finita di attaccare la politica non avrei avuto un solo euro per l’ente. Prima d’essere cacciato di peso sono stato interrotto 5 volte dal Presidente della Commissione, e cioè tutte le volte in cui mi permettevo di ledere la maestà della politica.
In queste condizioni, mentre ringrazio il Presidente Crocetta che, solo, mi ha sostenuto nella battaglia di questi mesi, sempre anzi incoraggiandomi, considero pericoloso per la mia persona continuare a lottare.
Ho paura dell’isolamento in cui sono stato lasciato da un manipolo di improbabili difensori dell’indifendibile.
Non posso peraltro accettare che per colpire la mia persona si danneggino le 700 famiglie che lavorano a Riscossione e a cui dobbiamo i risultati raggiunti. Preferisco, da uomo delle istituzioni quale sono, farmi io da parte se questo è il dazio da pagare per salvare il lavoro fatto ed i lavoratori.
Se la mia colpa è di aver trattato i potenti come cittadini comuni, questa colpa mi ascrivo e francamente me ne onoro.
La protervia di questa insopportabile casta sarà giudicata presto dai cittadini”.
Di seguito i video della seduta della II Commissione dell’Ars dell’8 marzo 2017.
https://www.youtube.com/watch?v=Lpkf7uy1Tww
https://www.youtube.com/watch?v=R5nipQGA0Bk
https://www.youtube.com/watch?v=S_F2MAaLLNI
https://www.youtube.com/watch?v=ShEymcPn0RA
https://www.youtube.com/watch?v=V6IKJ5o3Ads