Mancanza di pulizie, carenze igienico sanitarie, risorse insufficienti, col personale costretto ad anticipare di tasca propria le somme necessarie ad acquistare toner, articoli di cancelleria, persino carta igienica. E’ quello che accade negli uffici periferici dei beni culturali e nei siti archeologici della Sicilia. Lo denuncia la Funzione Pubblica Cgil Sicilia che parla di “inconcludenza amministrativa del governo Crocetta”.
“E’ una situazione invivibile e paradossale – dicono la segretaria regionale Clara Crocé e il Segretario Generale Gaetano Agliozzo – soprattutto perché gli uffici dei beni culturali e i siti archeologici dovrebbero essere il ‘cuore’ del rilancio dell’economica siciliana”.
Crocè e Agliozzo riferiscono che “molti dipendenti dei beni culturali sono costretti a operare in locali insalubri, ammassati nelle stanze senza che venga rispettato nessun requisito minimo sulla sicurezza. E’ intollerabile l’assenza di risorse per la pulizia – aggiungono – e per provvedere anche alle minime manutenzioni e all’espletamento dell’ordinaria amministrazione”.
Ad esempio di cattiva gestione, la Fp Cgil porta il Teatro antico di Taormina. “A breve a Taormina si terrà il G7 – osservano i due sindacalisti – ma dal 28 febbraio al Teatro non si provvede neanche all’ordinaria pulizia”.
A tutto si aggiunge la mancata corresponsione degli emolumenti ai lavoratori: “Da quasi un anno – denuncia la Fp- ai custodi non vengono erogate le indennità di turnazione. Per questi motivi – concludono Crocè e Agliozzo – abbiamo richiesto un urgente incontro all’assessore ai beni culturali Carlo Vermiglio – per trovare delle soluzioni immediate, altrimenti il personale inevitabilmente sarà costretto ad incrociare le braccia“.