Alle affermazioni del sindaco Enzo Bianco, oggi per la prima volta presente in consiglio comunale dopo oltre 3 anni e mezzo, sono seguite le repliche dei consiglieri comunali. Ad aprire la parte dibattimentale è stato Sebastianco Arcidiacono, presidente vicario del consiglio comunale e promotore della mozione che ha portato il sindaco a presenziare in aula. “Signor sindaco – afferma Arcidiacono- la presidente Francesca Raciti è timida ma li metto io, con onestà intellettuale, i piedi nel piatto: lei è qui perché 26 consiglieri hanno richiesto la sua presenza. Nessuno si può ritenere al di sopra della legge. Ha prodotto una relazione di 22 pagine, che ho trovato di basso profilo perché lacunosa: non si parla di commercio, non si parla di differenziata, ed è autocelebrativa e offensiva nei confronti del consiglio comunale che l’ha richiamata al suo dovere“.
Arcidiacono ricorda soprattutto “i dati lacunosi” della relazione, che non considera “che il Comune viaggia con anticipazioni di cassa da 150milioni l’anno. Quando lei è arrivato erano poco più di 40 milioni. E paghiamo 6 milioni l’anno Inoltre le partecipate vanno avanti con perdite da oltre 10 milioni l’anno. E infine – prosegue Arcidiacono – c’è il grande tema del lavoro: sentire parlare di miliardi di euro e posti di lavoro quando su Corso dei Martiri ha fatto tre conferenze stampa e non è partito nulla è offensivo. E abbiamo perso 3mila posti di lavoro. Poi non c’è né un piano commerciale né un Piano regolatore“. Arcidiacono fa poi delle critiche per quanto riguarda “l’accesso agli atti, che è complicatissimo, e la comunicazione del Comune: non si sa chi sia a scrivere i comunicati. Più che un dialogo, è stato un monologo quello dell’amministrazione con la città: quanto tempo è che non incontra i dirigenti scolastici? Almeno due anni. Poi quante volte ha incontrato associazioni solo per fare delle foto? E’ riuscito anche a prendere critiche da CittàInsieme, associazione alla quale deve molto. La città – ha concluso Arcidiacono -, sta sprofondando davanti ai suoi immancabili sorrisi di autocelebrazione. Questo narcisismo farebbe impallidire lo stesso Narciso. Lei è diventato sindaco per la prima volta a 38 anni, e con un nuovo mandato vorrebbe uscire a 73. Io ho scelto da che parte stare, e non è la sua“.
Il secondo intervento è di Agatino Tringale, vicepresidente del consiglio comunale. “Inizio il mio intervento – afferma Tringale – facendo i complimenti all’assessore D’Agata, uno dei più presenti in consiglio. Questo è un atto di rispetto verso la città. Ma quasi tutte le nostre interrogazioni sono state quasi sempre senza seguito. Oggi prendo l’opportunità al volo per parlarle di San Cristoforo, unico quartiere che non ha un impianto sportivo. A San Cristoforo – prosegue Tringale -, ero presidente di una associazione sportiva, e oggi quei ragazzi sono al 70-80 per cento in carcere. Come è possibile che non ci sia un impianto sportivo? Perché il centro culturale Alberto Sordi, su cui ho fatto interrogazione oltre un anno fa, è ancora senza destinazione? Abbiamo gioito in questa aula per una sconfitta: la chiusura di via Toledo per le discariche abusive sotto le case dei cittadini, perché l’amministrazione non sa fare nulla”. Tringale ricorda poi che dove sorgeva la scuola Lvio Tempesta “non ci sono ormai nemmeno più i pilastri. Lei immagini i bambini che si sono trovati nella condizione di non poter frequentare più la propria scuola. E le istituzioni che hanno fatto? Prima l’hanno chiusa, e ora è sparito tutto. Io ho perso le speranze: è stata una mia sconfitta. Chi in questa città si vanta di fare antimafia non si è mai permesso di scendere in un quartiere come San Cristoforo a vedere perché i bambini finiscono ad avere problemi con la legge. I riflettori si sono spenti”
Terzo intervento di Santi Bosco, capogruppo di Forza Italia: “La sua relazione non appassiona per niente la città. I catanesi sono costretti sempre a coniugare i verbi al futuro. Lei ha parlato come se fosse un leader di una comunità, ma la realtà è che tutte le decisioni che ha preso le ha prese con una finta maggioranza, lei forse non si è confrontato nemmeno cin i suoi assessori. E per le decisioni scellerate su Tondo Gioeni, corso delle Province, via Dusmet, gli operatori come quelli della pescheria non sono stati ascoltati. Ma lei per sbandierare la reputazione che è stata riacquistata ha organizzato incontri con le autorità, Napoilitano, Renzi, Gentiloni, e poi la festa dell’Unità che è stata un fallimento. Lei dice che la città ha riacquistato reputazione: ma le botteghe chiudono, i cantieri non ci sono. Una volta metteva i fiori, ora Catania è un deserto”.
“La voglio ringraziare, mi ha fatto sognare: se lei avesse il capello biondo come il mio mi sentirei a Stoccolma”, afferma Manlio Messina del gruppo misto, che aggiunge: “in realtà è ridotta come le città africane. Lei si prende meriti delle amministrazioni precedenti, mentre abbiamo passato anni durante la sindacatura Stancanelli ad avere a che fare con debiti fatti negli anni ’90 durante la sua sindacatura. Nel 2017 siamo costretti, noi consiglieri, a chiamare i carabinieri per avere le carte. E dopo essersi vantato che il vicesindaco Consoli è stato agli incontri sul lavoro, non ha speso una parola per parlare della Simei, con il sospetto che un suo assessore abbia causato la chiusura dell’azienda con 70 dipendenti per fare pressioni su un consigliere. Poi certo – prosegue Messina -, usate il vostro ufficio stampa abusivo per mandare i comunicati. Spero che quello che ci è stato detto, che si tratta di un suo portavoce personale, non sia vero. Questo modus operandi non rispetta la legalità, e l’unica cosa che posso augurarmi è che lei non sarà più sindaco”.
Niccolò Notarbartolo del Partito Democratico: “Non c’era nella sua relazione pianificazione urbanistica o commerciale. Per garbo istituzionale mi limito, e mi auguro che diventi pratica reciproca, parlo dei temi della relazione, che credo non abbia scritto il sindaco, augurandomi che questo confronto si possa ripetere in futuro. Il culto della personalità si sublima quando lei fa proprie le parole dell’imperatore Adriano, che dà idea dell’aderenza alla realtà di questa relazione. Le partecipate – afferma il consigliere di maggioranza -, sembra siano usate come bancomat per piazzare persone che lavorano per lei. Ci dovrebbe dire perché l’AMT in liquidazione non ha ancora un liquidatore. Perché sono tutte nomine di stampo politico. Siamo incapaci di nominare le persone e lasciamo senza governo le partecipate, totalmente in balia del nulla”. Notarbartolo critica anche i numeri degli investimenti: “Lei ha sommato due volte i fondi Pon metro nel computo del miliardo. E sappiamo che quei soldi sono in realtà semplicemente fondi non spesi per anni. Perché le opere non sono ancora iniziate, come la rete fognaria?”
“Sono imbarazzato, provo vergogna immedesimandomi nell’amministrazione dopo aver ascoltato gli interventi dei miei colleghi che non sono di certo pazzi“, ha affermato Ludovico Balsamo, presidente della commissione Commercio. “Sono rimasto basito – ha proseguito Balsamo – quando ha detto che i successi commerciali sono la fiera dei morti e il mercatino delle pulci. L’abusivismo commerciale impera, chi opera attenendosi degli spazi assegnati si sono visti abbandonati dall’amministrazione, e ha portato molti ha riconsegnare le licenze, pensando “facciamo gli abusivi anche noi e ce la passiamo meglio”. Accade al mercato storico, nei mercatini rionali e un po’ anche alla pescheria”. Balsamo critica anche le chiusure al traffico, “che si scontrano con una realtà che quotidianamente si riempie di auto, e non ci sono parcheggi. A proposito, il parcheggio Sanzio l’ha bloccato la magistratura“. “No“, fa cenno Bianco dai banchi della presidenza. “Ah, lo ha bloccato lei il parcheggio Sanzio, ero informato diversamente”, commenta Balsamo, che conclude “l’ultima vostra vittima è stata la pescheria: i lavoratori non sono dell’opposizione, se avesse funzionato non avrebbero motivo di lamentarsi“.
“Non vorrei che il consiglio comunale facesse un autogol, il sindaco ha parlato per 45 minuti e non è facile. Noi dovremmo cambiare modo di intervento, uno squallido dibattito politico. Vorrei sentire le proposte, più che le critiche“, ha affermato il consigliere Lanfranco Zappalà del Partito Democratico, primo a intervenire a supporto del sindaco Bianco, tra qualche critica dei colleghi e del pubblico in aula. “Sono in aula dal ’93 e ricordo l’attivazione dei caffè concerto in zone dove i cittadini avevano paura ad andare. Ora l’amministrazione Bianco ha trovato il nulla, dopo 15 anni di leggi elettorali e politiche sbagliate. La metropolitana è rimasta bloccata per anni e ora sta andando avanti come Corso dei Martiri della Libertà. E poi abbiamo la fortuna di poter investire nel turismo, che dobbiamo trattenere sul territorio. Grazie all’amministrazione abbiamo la possibilità di riavere le navi da crociera. Sono nell’aula da tanto tempo e non vedevo tanta partecipazione da anni. Penso che sia sintomo che la gente vuole riavvicinarsi alle istituzioni”.
Andrea Barresi di Grande Catania: “Farò una critica da opposizione che ha avuto sempre un atteggiamento costruttivo. Io credo che lei abbia troppi impegni di natura istituzionale, vorrei un sindaco che sta tra le strade della città. Cosa hanno fatto i ministri, il presidente del consiglio e tutti quelli che sono venuti? Lei ha dato delle cifre, ma restano sterili se non si vedono sul territorio. I conti non reggono, e la programmazione dei parcheggi sotterranei sono bloccati, sia dalla magistratura sia dalla mancanza di attenzione.
Carmelo Coppolino, capogruppo Catania Futura: “Sono sempre disponibile al dialogo, nonostante pochi mesi fa mi sia stata chiusa la porta in faccia. Ho mandato note, e le risposte sono sempre mancate”
Agatino Lanzafame, Catania Futura: “Ci sarebbero tante, troppe cose di cui discutere e le occasioni sono sempre mancate”, esordisce il più giovane consigliere, che cita il messaggio di una studentessa sui ragazzi che vanno via dalla Sicilia. “Miei compagni di scuola e università sono stati costretti ad andare via non per scelta ma per necessità. Mi fa stare male l’idea che non abbiano potuto costruire qui il proprio futuro. Il problema giovanile non è stato affrontato, ed è in sostanza il motivo per farli stare qua. Aiutarli a fare impresa a Catania, a studiare, a creare lavoro, magari non con le multinazionali, ma con le piccole botteghe. Se tanto è fatto, bisogna fare di più, e non possiamo ritenere un successo aver fatto il nostro dovere. Ho apprezzato molto l’impegno per i migranti dell’amministrazione, ma è stato possibile farlo per l’impegno di associazioni e cooperative. Penso che queste associazioni meritino la nostra vicinanza anche quando bisogno di risposte concrete. E hanno bisogno di una amministrazione che programma. L’unico commercio che non si è fermato a Catania è quello dell’azzardo, con sale scommesse che crescono senza disciplina”.
Giovanni D’Avola capogruppo PD: “Da quello che ho sentito, forse qualcuno vorrebbe stare al posto del sindaco. Ho avuto la sensazione che di tutto quello che va male in questa città viene incolpato il sindaco. Amministrare Catania è ben altro, lo sappiamo tutti. Amministrare una città come questa con le difficoltà che ci sono è come navigare tra gli scogli. Altri non sarebbero assolutamente stati in grado di navigare nella giusta direzione. Sono in tanti che invidiano il modo di amministrare del nostro sindaco, in un contesto di grande difficoltà. Critiche in modo impietoso sono state fatte probabilmente per protagonismo personale. È un po’ come il mercato, non voglio pensare male ma probabilmente avvicinandoci alle elezioni qualcuno cerca di essere più appetibile per altre squadre o partito. Questo è stato solo uno sfogatoio, ho sentito sempre le stesse cose che si sentono da una vita: Tondo Gioeni, differenziata, “il traffico“, come diceva Benigni. Ma ci ricordiamo che siamo partiti da una situazione di pre-dissesto?”
Alessandro Porto capogruppo Con Bianco per Catania, attacca Sebastiano Arcidiacono: “Ci ha detto oggi che dopo essere stato eletto vicario del consiglio comunale coi voti di maggioranza si candida a sindaco. Poi magari va a farsi le foto con l’assessore Scialfa. Io la ringrazio signor sindaco per averci dato la possibilità di leggere e commentare quanto scritto. Sono testimone soprattutto della prima parte della relazione quando afferma che ha ereditato una città lacerata, in decadenza. Nella sua relazione leggo la programmazione frutto del lavoro di quattro anni”.
Vincenzo Parisi, presidente commissione Bilancio: “Devo essere sincero, dovrei spogliarmi dai panni del consigliere per diventare guardarla con occhi da cittadino. Mi è sembrato di stare in un teatro, dove c’erano oppositori e difensori di ufficio. Signor sindaco io la stimo come grande amministratore, mi pregio di dire di avere un rapporto personale come oppositore. Opposizione che è sempre stata costruttiva. Lei è un ottimo raccoglitore di fondi, ha ottimi rapporti con l’entourage romano, e va benissimo. Ma dall’altra parte la sua relazione è la stessa che avrei fatto io pensando a cosa avrei scritto da sindaco. Voglio dire che lei personalmente è sempre stato presente quando le ho proposto qualcosa, ma dall’altro lato mi sono reso conto che non è facile amministrare in cinque anni in maggioranza con Raffaele Stancancelli. La mancanza di atti concreti mi lascia perplesso, e non sono state raccolte idee provenienti dal consiglio. Certamente se avesse trovato il tempo di intervenire non dico ogni sei mesi, ma almeno una volta l’anno, oggi avrebbe ricevuto meno attacchi. Mi auguro di poter dire l’anno prossimo “sono un elettore del sindaco Bianco“, perché vorrà dire che i miei figli avranno la possibilit di un futuro migliore. Mi auguro che potrà far andare avanti il progetto del Pua. Non mi interessa se si dice “è in odor di mafia“, perché ho visto il progetto e darebbe uno sviluppo incredibile a una zona oggi abbandonata dalle zanzare. Affidi il progetto a un magistrato, a qualcuno sopra le parti“.
Giuseppe Castiglione, capogruppo di Grande Catania: “Io credo che all’interno lei c’ha dei problemi, e spero li possa risolvere”, afferma riferendosi alla maggioranza di Enzo Bianco. “Mi rivolgo a lei – prosegue Castiglione -, e spero che dica ai suoi assessori di impegnarsi per fare queste cose: chiedo all’assessore Consoli che si impegni ad andare a Palermo per sbloccare i cantieri di servizio per 900 persone. Le chiedo, assessore D’Agata, di occuparsi della pescheria e delle spiagge libere, che sono state aperte a luglio o agosto invece che a maggio. All’assessore al Bilancio chiedo tempi certi per il regolamento delle affissioni, votato grazie ai voti di Grande Catania. All’assessore Licandro chiedo se il museo egizio viene a Catania, che non l’ho ancora capito. Chiedo all’assessore Scialfa di impegnarsi di più per gli impianti sportivi. All’assessore Bosco chiedo di far ripartire la zona industriale. All’assessore Villari dico che mi auguro che possa dare tempi certi alle cooperative per i pagamenti“.
Sebastiano Anastasi, Grande Catania: “Ho cambiato il tono del mio intervento nel corso di queste quattro ore parecchie volte, mi è piaciuto il confronto ma non che i colleghi abbiano screditato gli altri colleghi che hanno criticato. Le riconosco indubbie qualità politiche, ma sicuramente non sa molte cose di questa aula. Come ad esempio sui Servizi Sociali, o sul servizio per i randagi che costa due milioni l’anno. Io ricordo la sua prima sindacatura, ed ero tra i suoi sostenitori. Noi siamo e staremo sempre in aula”.
Daniele Bottino, Primavera per Bianco: “Credo proprio che siamo in campagna elettorale, e ognuno spara le sue cartucce come può. Ma bisogna avere la coerenza di prendere delle posizioni. Non accetto più che colleghi che hanno ricevuto i voti della maggioranza possano ancora oggi decidere di avere una bellissima stanza, una bellissima poltrona e una bellissima segretaria. Che prendano una decisione e che si dimettano dal proprio incarico”, riferendosi senza nominarlo, come precedentemente aveva fatto Porto, al vicario Sebastiano Arcidiacono. Bottino allarga poi il discorso ai colleghi “che sputano nel piatto dove mangiano”, anche in questo caso senza fare nomi, ma il riferimento potrebbe essere a Niccolò Notarbartolo, molto critico con Bianco.
Francesco Petrina: “Sono contento che sia qui, so che ho a che fare con un Maradona della politica. E le dico: lei questo confronto l’ha vinto”, afferma il consigliere del gruppo Con Bianco per Catania, che spiega di aver frequentato “accademie di alto prestigio”, e cita nel suo elogio al sindaco anche l’etimologia della parola analisi in greco “viene da spiegare le vele. E vorrei vedere chi di quelli che vorrebbero prendere il suo posto sarebbero stati capaci di prendere 1 miliardo e 201 milioni. Per lei è sceso il mondo, da Napolitano a Renzi a Boldrini. Io la reputo un gigante, e noi siamo solo nani sulle spalle dei giganti, come diceva Bernard de Chartes“.
Maria Ausilia Mastrandrea: “Tolti i primi interventi c’è stato un equilibrio comunicativo, cosa che non ho visto nei primi interventi. Vorrei ringraziare tutti gli assessori che si impegnano tantissimo”, afferma la consigliera del gruppo Con Bianco per Catania. “Desidero ribadire che i teatri sono stati presi per le chiome dal nostro sindaco, in particolare lo Stabile che versava in condizioni disperate. Importante l’azione sull’istituto Bellini, il liceo musicale, il sindaco si è impegnato per statalizzarlo. Catania poi va verso un po’ di lustro, e lo spero perché abbiamo poca luce in molte srade. Ma c’è più sicurezza la sera in centro, ci sono episodi negativi ma via Etnea mi è stato assicurato da una giungla che era ora è una città vivibile. Non voglio dire che tutto è stabile ma il lavoro di questa amministrazione c’è. Un sindaco che vola alto vede la città dall’alto. E magari potrebbe pensare a un casinò nella città di Catania, potrebbe aiutare nella legalità a risolvere il problema del gioco d’azzardo”.
Maurizio Mirenda, del gruppo misto: “Mi concentro sulle periferie, credo sia ora che anche lei scenda nelle periferie con la gente. Dove si dice che il sindaco va solo per la campagna elettorale. Da un paio d’anni dico che ci sono immobili di proprietà del comune che sono in condizioni non solo di degrado ma di pericolo, in zone frequentate dalle persone. Mi si risponde sempre che c’è mancanza di fondi. Ma allora di tutti questi fondi di cui parliamo, cerchiamo di usarli per togliere problemi alle persone che ha già i suoi. Mancano 16 mesi, un confronto diretto con i consiglieri comunali forse ancora si può ancora recuperare. Stare nelle periferie, essere riferimento della povera gente, non significa fare clientelismo. E venire in commissione, ogni tanto, non è vergogna. Forse l’assessore D’Agata si ricorda che l’ex sindaco veniva? Ah non lo ricorda. Vabbene”.
Subito dopo l’intervento di Mirenda, il sindaco Enzo Bianco ha replicato con un unico intervento di una ventina di minuti. Il primo cittadino non è entrato nel merito delle polemiche sollevate dai consiglieri, ma ha chiuso con una battuta: “Io sto provando di fare il gubernator, il timoniere che guida la nave nella tempesta, cercando di rispettare anche i consiglieri comunali che stanno con un piede di qua e uno di là“, ha affermato il sindaco, riferendosi probabilmente agli interventi dei consiglieri Sebastiano Arcidiacono e Niccolò Notarbartolo. Il sindaco ha però fatto alcune promesse: la trasformazione dell’ospedale Vittorio Emanuele in campus universitario e la contestuale apertura dell’ospedale San Marco a Librino. Secondo quanto dichiarato dal sindaco ia via Dusmet resterà invece chiusa al traffico.