Enzo Bianco, in consiglio dopo tre anni. "Eravamo in dissesto, oggi oltre un miliardo di investimenti"

Enzo Bianco, sindaco di Catania, è per la prima volta in consiglio comunale dall'elezione. Nella sua relazione parla soprattutto di investimenti futuri: "Oltre un miliardo di euro, frutto della nostra autorevolezza e prestigio a livello nazionale". Ma ammette che "le manutenzioni non sono al livello degli standard che vorremmo". Tra le promesse, il regolamento dehors e il bilancio di previsione.

Enzo Bianco in consiglio comunale
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Un’occasione importante oggi perché nel rapporto previsto dalle leggi di collaborazione tra gli organi istituzionali, che da questa amministrazione è stato ricercato, un confronto è per me una occasione davvero unica. Parlerò per una quarantina di minuti, poi risponderò a critiche e, spero, agli elogi dei consiglieri“.

Inizia così la sua relazione all’assemblea cittadina il sindaco di Catania Enzo Bianco, convocato con atto di ben 26 consiglieri dopo oltre tre anni e mezzo dall’elezione. Un incontro che Bianco inizia subito ricordando che “il Comune si trovava praticamente in dissesto finanziario, ma abbiamo scelto una strada dura, quella del risanamento, anche se era molto più facile dire “c’è il dissesto non è colpa mia”. Per Bianco questo significa far tornare Catania “una città attraente anche per gli investimenti privati, con sacrifici enormi“, e ribadisce il concetto agli scettici consiglieri ricordando l’attenzione della politica nazionale per la città.

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Il presidente del consiglio Paolo Gentiloni pochi giorni fa è venuto a Catania, la prima città del sud che visita. E io sono stato eletto presidente Anci all’unanimità“. Bianco ricorda il “prestigio e l’autorevolezza a livello nazionale ci ha fatto inserire una norma nel Dl 35 che ci ha permesso di saldare debiti a imprese locali per 200milioni di euro” che il Comune ha ridotto i fitti passivi “da 7 milioni da quando mi sono insediato a 500mila di quest’anno”. Bianco ricorda anche “la difficoltà della sfida di guidare Catania, una macchina amministrativa non efficiente, con età media dei dipendenti, al momento dell’insediamento, avanzata. Avevamo pochi dirigenti, a Bologna che ha dimensioni simili sono quattro volte di più. Abbiamo sopperito con contratti a tempo determinato“.

L’azione maggiore per Bianco è però “dotare la città di un parco progetti rilevante e finanziato con risorse pubbliche, con fondi comunitari e nazionali. Grazie ai fondi del patto per Catania – prosegue – abbiamo 740 milioni di euro con 90 del Pon città metropolitane. Nel patto con la Sicilia ci sono 280 milioni di euro con ricadute su Catania. Il Po-fesr da 42 milioni e altri come il bando periferie urbane e bando su impianti sportivi per 3,6 milioni di euro. Un miliardo e cento milioni in totale“. Bianco ricorda anche gli investimenti privati di “ST Microelectronics con 270 milioni, che abbandonerà le fette di sillicio da 8 pollici per quelli da 6. Poi – prosegue – Innovation Lab di Passo Martino da 20 milioni di euro, e 80 milioni per 3Sun dell’Enel, Investimenti da oltre 400 milioni che si sommano a quelli pubblici. Poi, anche se non è di nostra competenza, investiremo nella zona industriale, mentre l’Anas farà investimenti per le tre corsi nella tangenziale già da aprile“.

Gli investimenti che Bianco illustra sono però controbilanciati da “una drammatica situazione quella della manutenzione. In mancanza di risorse abbiamo ottenuto risultati importanti, ma siamo ben lontani dagli standard che vorremmo“.

Bianco ricorda anche la rete Cunes dei siti Unesco, le visite dei personaggi nazionali e internazionali – conferenza mobilità sostenibile, Nato -, e accenna anche “che l’amministrazione si è data da fare per risolvere questioni occupazionali che ci hanno visto ridare una speranza a decine di famiglie di precari“. Bianco ricorda anche la riqualificazione del Corso dei Martiri, “dove con Mario Cucinella, uno dei più grandi architetti italiani, abbiamo ottenuto un calo delle cubature e la costruzione di un parco, che sarà il terzo della città”. Bianco infine ringrazia i suoi assessori: Marco Consoli per quanto riguarda “la questione dei lavoratori“, Luigi Bosco in particolare “per il lavoro fatto a Santa Maria Goretti“, Valentina Scialfa per “il risultato conseguito a Librino con l’apertura degli istituti omnicomprensivi“.

Bianco ringrazia anche Orazio Licandro per “Catania città accogliente, con musei della città aperti come nessun altro in Sicilia“, e Angelo Villari, assessore ai Servizi Sociali, per il lavoro fatto “in continuità con il suo predecessore“. Bianco ricorda anche vari episodi che lui definisce “battaglie vinte“, come “la mancata realizzazione del centro commerciale sul lungomare e l’interramento dei binari della ferrovia per allungare la pista dell’aeroporto“, e ringrazia anche Raffaele Stancanelliil mio predecessore che ha iniziato una battaglia contro la demolizione del patrimonio architettonico della città nella zona del castello Ursino per realizzare l’alta velocità. Oggi si realizzerà con una linea che passerà sotto il porto“. Enzo Bianco conclude con un piccolo ringraziamento anche all’assessore Saro D’Agata, con delega a Ecologia, Viabilità e al quartiere Librino “per il lavoro fatto nelle periferie, in particolare Librino“, e invita il consiglio “ad esaminare al più presto il bilancio di previsione e  il regolamento per i dehors, su cui hanno espresso parere positivo gli organi competenti come la sovrintendenza ai Beni culturali e su cui ha lavorato tanto l’assessore Lombardo“.

Bianco infine si vanta di aver rispettato i tempi dell’intervento “concludo con 20 secondi di anticipo rispetto ai 45 previsti“. In apertura aveva affermato che sarebbero stati 40.

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