“Chiediamo il massimo rispetto per i dipendenti di Riscossione Sicilia, coinvolti nella vicenda dei presunti favori a vantaggio di alcuni deputati regionali. Basta con i processi sommari e mediatici con il tentativo di sbattere il mostro in prima pagina. C’è una magistratura che sta indagando e siamo certi che lo sta facendo con la consueta scrupolosità. Per questo, da parte nostra riponiamo grande fiducia nei magistrati che siamo certi faranno la giusta luce sull’intera questione”.
Non ci stanno il segretario generale territoriale della Ugl di Catania ed il segretario provinciale della Ugl Credito Fabio Guglielmino, rispetto al solito clamore mediatico innescato attorno al binomio politica – ente di riscossione e lanciano un appello al presidente Antonio Fiumefreddo (a cui comunque esprimono vicinanza e solidarietà per le pressioni e minacce ricevute): “Se c’è qualcuno che ha colpe e deve pagare lo stabiliranno e opportune sedi giudiziarie e, per questo, riteniamo giusto che gli inquirenti continuino a fare il proprio dovere come stanno correttamente facendo senza alcuna influenza esterna. Nel contempo crediamo che un amministratore, da buon padre di famiglia, in casi come questi sia chiamato a proteggere i suoi dipendenti e non a scaricarli preventivamente quando ancora c’è un’indagine in corso. Siamo convinti che il polverone innescato sia stato semplicemente il frutto di un eccesso dovuto all’euforia antisistema del momento, che qualunque amministratore, a prescindere dal ruolo ricoperto ed al netto delle ambizioni personali di qualsiasi genere, deve mantenere nel rispetto dei ruoli soprattutto quando sui presunti fatti si muovono le maglie della giustizia”.