In vista dell’8 marzo le donne di Cgil, Cisl e Uil siciliane hanno scritto al presidente della Regione, Rosario Crocetta, facendo il punto della situazione occupazionale e sociale delle donne in Sicilia e rilevando le carenze in proposito dell’azione politica regionale, latitante anche riguardo alle pressanti richieste di confronto avanzate dai sindacati nel corso dell’anno.
Cgil Cisl e Uil ricordano il basso tasso di occupazione femminile nell’isola , 29,6% a fronte del 48,2% nazionale e il tasso di disoccupazione, 23,2% contro il 12% del dato italiano. Le donne in cerca di occupazione, secondo l’Istat sono oggi nell’isola143 mila.
“Non c’è stata un’azione politica che portasse a una crescita dell’occupazione femminile – scrivono Cgil, Cisl e Uil – e neanche un intervento finalizzato alla costruzione di un welfare che attraverso servizi adeguati consentisse alle donne di gestire il carico di cura senza rinunciare alla propria affermazione lavorativa e sociale”.
I sindacati lamentano la mancanza dell’analisi di genere su tutta la programmazione regionale e comunitaria, con il fine di giungere a una legge regionale di cittadinanza di genere.
Al governo regionale le donne di Cgil, Cisl e Uil contestano il mancato monitoraggio rispetto all’applicazione della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza e la mancata analisi sugli obiettivi raggiunti con il Pac, piano di azione e coesione, per l’assistenza agli anziani e all’infanzia.
A questo si aggiungono inadempienze come il mancato rinnovo del Forum permanente della violenza di genere, il mancato insediamento della commissione regionale per la promozione di pari opportunità uomo- donna e il mancato rinnovo della carica di Consigliera di parità regionale e di quelle provinciali.
“La vera rivoluzione economica e culturale – affermano i sindacati nella nota – può realizzarsi solo con il pieno coinvolgimento delle donne. Ma oggi dobbiamo registrare con rammarico che al riguardo non c’è stato nessun progresso, anzi un regresso”.