Marina di Acate, intimidazione contro la Caritas dopo denuncia su sfruttamento

Qualche danno alla struttura: un segnale da parte di qualcuno?

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A pochi giorni dalla denuncia della Caritas di Ragusa ai microfoni di Radio1 arrivano i danneggiamenti nella sede di Marina di Acate. Non sembrerebbe casuale la successione di eventi, inoltre il presidio della frazione acatese sarebbe stato messo a soqquadro ma non è stato rubato nulla.

La Diocesi ha reagito attraverso un post sui social: “Al linguaggio trasversale degli avvertimenti e dell’intimidazione, gli operatori della Caritas sanno rispondere con la parola diretta del perdono e con la testimonianza del servizio. Per questo, ad appena 24 ore dalla scoperta della violazione, il Presidio era già operativo in tutti i suoi servizi in favore dei lavoratori agricoli della zona e delle loro famiglie: l’accoglienza, l’ascolto, lo sportello legale, lo sportello sindacale curato dalla Cgil, il servizio di medicina e infermeria con la fornitura di alimenti per neonati, la distribuzione abiti. Vista la data, ci siamo permessi persino una piccola festa di Carnevale offrendo le chiacchiere, le uniche che ci concediamo al Presidio Caritas. Questo è stato possibile grazie al prezioso lavoro di ricostruzione e messa in ordine della Caritas parrocchiale della Parrocchia San Nicolò di Acate e delle ragazze in Servizio civile nazionale. Noi ci siamo e non abbiamo paura”.

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Durante la trasmissione andata in onda lo scorso 22 febbraio, sul tema delle agromafie, la Caritas attraverso i suoi operatori aveva denunciato lo sfruttamento dei lavoratori stranieri e aveva portato diverse testimonianze.

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