Un progetto avviato con l’obiettivo di ridurre quasi a zero i consumi di energia all’interno degli edifici comunali e che ha visto Messina tra le città-pilota. È CERtuS, iniziativa presentata oggi a Palermo in occasione di un workshop organizzato da Enea. Il progetto è durato tre anni e prende ispirazione dalle linee guida europee del “pacchetto clima-energia 20/20/20”.
“Il settore pubblico ha molta difficoltà a rispettare i requisiti delle direttive sul risparmio energetico, a causa dei fondi che vengono richiesti“, afferma la coordinatrice Styliani Fanou. Il progetto “è indirizzato ai paesi dell’Europa meridionale che, a causa della crisi finanziaria in corso, affrontano maggiori difficoltà nell’investire in operazioni di risparmio energetico che richiedono elevati capitali“, specifica Fanou.
La particolarità della Sicilia è la presenza di “edifici che spendono un’enorme quantità di energia e che, diversamente da quelli degli altri Paesi, sono molto grandi“. A Messina sono stati analizzati tre edifici: palazzo Zanca, Palacultura e palazzo Satellite. “A palazzo Zanca abbiamo raggiunto il 70 per cento dell’efficientamento energetico, inserendo fonti rinnovabili e nonostante i vincoli della sovrintendenza – spiega la coordinatrice – Abbiamo dimostrato, quindi, che anche gli edifici vincolati possono essere più efficienti e che esistono possibilità di meccanismi innovativi per attrarre capitali indispensabili per queste operazioni“. Palazzo Satellite ha raggiunto un consumo energetico pari quasi zero. “Per la dimensione del palazzo siamo riusciti a mantenere i costi, sostituendo gli impianti, le finestre e utilizzando fonti rinnovabili“. Intervento simile anche al Palacultura, dove si è giunti a un risparmio del 70 per cento.
“CERtuS è un progetto importante non solo perché attiva meccanismi per recuperare gli edifici pubblici, ma perché gli impegni richiesti dall’Unione europea sul cambiamento climatico devono essere portati avanti a livello centrale e locale – specifica Styliani Fanou – La Commissione europea, il 30 novembre, ha proposto la revisione del target di efficienza energetica da raggiungere e cioè il 30 per cento rispetto al 27 per cento dell’attuale soglia“. Una variazione che può sembrare piccola, “ma è importantissima, se si considera che solo l’1 per cento contribuisce ad allontanare sette milioni di persone dalla povertà energetica e a creare 500mila posti di lavoro“, sottolinea la coordinatrice.
Assieme al capoluogo messinese sono state selezionate Alimos in Grecia, Coimbra in Portogallo ed Errenteria in Spagna. Si tratta di quattro aree scelte in quanto rappresentative – per dimensione, popolazione e patrimonio edilizio – dell’area mediterranea.