Allarme sullo stato finanziario dell’Esa, l’Ente sviluppo agricolo. A lanciarlo è Giovanni Greco, deputato del Partito dei siciliani all’Assemblea regionale siciliana, autore di un’interrogazione parlamentare sull’argomento, anche per quanto riguarda lo stipendio attribuito al direttore dell’ente. “La situazione è davvero preoccupante e merita attenzione anche la gestione attuale di questo ente regionale“, afferma Greco.
Sono diverse le criticità che emergono dall’analisi del deputato. “Ho riscontrato i ritardi nel pagamento dello stipendio al personale di ruolo e a tempo indeterminato, il mancato avvio della campagna di meccanizzazione 2017, oltre ai ritardi dei pagamenti di alcuni emolumenti relativi all’anno 2016“, elenca Greco. “A ciò si aggiunga anche il ritardo nel pagamento del Tfr al personale in quiescenza e il mancato adeguamento del contratto relativamente al biennio 2006-2007, sia per il personale di ruolo e a tempo indeterminato in servizio che per il personale posto in quiescenza“.
Tutti questi motivi hanno spinto l’esponente del Partito dei siciliani a sollecitare un intervento anche su un altro fronte. “Chiedo al governo e al presidente della regione Crocetta di fare chiarezza sul provvedimento di nomina del direttore generale Esa“. Una figura “dirigente di terza fascia, con deroga sul compenso da 100mila euro a 160mila euro, nonostante il mancato ricorso alla disciplina delle leggi regionali 4 e 20 del 2003 e sulla relativa copertura finanziaria, nonché sulla legittimità circa i provvedimenti di comando di altro personale regionale presso l’Ente e la relativa copertura finanziaria per una spesa occorrente di circa 600mila euro“.