Scarpine grandi quanto mezzo Pavesino e cuffiette grandi quanto una mela. Sono le misure standard per i corredini dei neonati prematuri, “i bimbi che hanno avuto fretta di nascere“, realizzati dai volontari della onlus “Cuore di maglia“. Mariella Fornello è ambasciatrice per la sezione catanese e da quattro anni realizza assieme a numerose volontarie i piccolissimi vestitini per i bambini ricoverati nelle Unità di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Garibaldi–Nesima e del Policlinico.
“L’associazione è nata nel 2008 in Piemonte – racconta Fornello – Qui ci incontriamo due volte al mese in una merceria a Misterbianco, in via Vespri, e una volta al mese a Catania in una caffetteria con angolo lana in via Etnea“. Le volontarie realizzano coperte e abiti e poi organizzano le consegne nelle Utin cittadine, così da garantire il corredino a ogni neonato prematuro. “Ci sono bambini con diverse patologie; quelli piccolissimi, anche di 500 grammi, e i più grandi che hanno superato il chilo“.
I piccoli lavori artigianali seguono indicazioni e suggerimenti scientifici che arrivano dai medici delle unità. “Le lane che usiamo sono delicatissime e morbide; anche i colori sono molto importanti – sottolinea la volontaria – Richiamiamo i colori che i bambini vedono nell’utero, perché secondo alcuni studi è un elemento che aiuta i prematuri“. I modelli sono adattati alle esigenze dettate dalle cure. “I cappellini sono quelli che chiamiamo ‘modello aviatore’, perché hanno dei paraorecchie per attutire i rumori delle macchine. I vestiti hanno le aperture per i tubi dei drenaggi“.
L’ambiente dove si trovano ricoverati i neonati “sembrano degli acquari – descrive Mariella Fornello – Ci sono dei suoni cupi e delle luci attenuate. Noi entriamo in punta di piedi“. E specifica: “È vero che portiamo allegria, ma è un luogo di dolore“.
Gli associati a “Cuore di maglia” sono uniti da “un impegno comune – spiega Fornello – Ci si mette a lavorare gratuitamente, ci si impegna con una voglia incredibile e non hai nessun ritorno, solo gioia“. E inevitabilmente tra i volontari e i genitori dei piccoli pazienti si crea un legame, perché le degenze “a volte superano i due-tre mesi, ci vediamo spesso. È un mondo che si conosce poco, ma sono tantissimi i bambini che nascono prima del termine“.
Oggi, a palazzo Biscari, si terrà una festa in attesa del raduno nazionale previsto in Piemonte. Un momento di confronto con la presidente Laura Nani e con associati provenienti da tutta Italia. “Gli incontri di maglia sono aperti a tutti, anche a chi non sa lavorare. Siamo felici di insegnare – assicura Mariella Fornello – Per comprare i materiali ci autofinanziamo. Non possiamo accettare denaro in donazione, ma chi vuole contribuire può regalarci della lana o dei buoni nelle mercerie“.