Una “chiamata a raccolta” rivolta a imprese, start up e mondo dell’università, con il supporto di Camera di Commercio e Comune. Soggetti con un unico obiettivo: risollevare le sorti dell’Etna Valley. Sabato 4 marzo Catania ospiterà un’assemblea territoriale de “Il cantiere delle ragioni“, un progetto nazionale avviato lo scorso dicembre da Stefano Rolando, docente dell’università Iulm di Milano e direttore generale alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
“Sono trascorsi vent’anni da quando l’Etna Valley nacque a Catania, portando con sé un carico di opportunità, investimenti importanti e di innovazione territoriale“, spiega Giuseppe Mario Patti, imprenditore nel campo delle tecnologie dell’informazione, tra i coordinatori dell’iniziativa a livello locale. “Crediamo che solo un lavoro sinergico e concreto tra pubblico e privato possa mettere insieme le risorse già esistenti, modellarle sul territorio e renderle per esso disponibili“. Secondo l’imprenditore “è possibile riportare a Catania importanti investitori internazionali; la vocazione territoriale è ancora intatta – sostiene – Ma non possiamo pensare che singole azioni positive, spesso a macchia di leopardo e affidate alla sola buona volontà dei singoli, creino un solido ecosistema davvero favorevole alla ripartenza del territorio“.
Già molte città hanno aderito all’iniziativa, creando dei gruppi locali, e Catania sarà la prima in Italia a ospitare un evento. Il gruppo etneo è formato, assieme a Giuseppe Mario Patti, da Emanuele Spampinato (presidente del consorzio Etna HiTech) e Roberto Leonardi (segretario generale della Fits, la Fondazione per l’innovazione del terzo settore).
L’evento del prossimo 4 marzo rappresenta “una nuova fase di confronto e di responsabilità con esponenti di associazioni datoriali, imprenditori, professionisti e docenti“. Per questa ragione “ci piace parlare anche di innovazione sociale, e non solo tecnologica – sottolinea Patti – E lo faremo in piena sintonia con “Il cantiere delle ragioni” nazionale“.