Il “credito” in Italia è cresciuto di oltre il 13 per cento su base annua. A dirlo è la Crif con il suo periodico rapporto elaborato dal Barometro. A contribuire al risultato sono state soprattutto le regioni del Nord, mentre quelle del Sud – soprattutto per il settore delle imprese – c’è un certo affanno. In generale sono i prestiti personali, comprese le richieste di rinnovo di cessione del quinto, che permettono al saldo tra prestiti richiesti e quelli concessi di non andare in negativo (maggiori informazioni su http://www.zonaprestiti.com/rinnovo-cessione-quinto.htm).
In Sicilia si va in controtendenza, infatti la richiesta delle imprese è aumentata su base annua di quasi sette punti percentuali. Le province che hanno contribuito in modo più consistente sono state Enna e Palermo che hanno raggiunto rispettivamente un +12,6 per cento e +11,5 per cento. La regione non ottiene un risultato maggiore a causa degli scarsi risultati raggiunti dalle ultime, dove troviamo con la maglia nera Ragusa che cresce in modo impercettibile: solo +0,5 per cento.
L’importo medio richiesto raggiunge quasi i 50mila euro, circa cinquemila euro al di sotto dell’importo medio richiesto in Italia. Se invece si guarda al settore dei privati l’importo più richiesto supera di poco i 14mila euro, in linea con la media nazionale. Dove i siciliani fanno scelte differenti rispetto a quelle del resto degli italiani sono: sulla durata che arriva a 77 mensilità contro la durata media nazionale che si ferma a 60 rate, e sull’età media dei richiedenti. L’identikit del richiedente medio siciliano è un lavoratore dipendente di circa 48 anni, mentre la media nazionale si ferma a 44 anni.
Tra le motivazioni al primo posto si trovano le richieste di prestito per acquisto dell’auto, soprattutto usata, mentre in Italia in media si richiedono soprattutto prestiti di ristrutturazione. Al secondo posto i siciliani mettono la richiesta di prestiti di liquidità e al terzo quelli di consolidamento debiti.