«Riqualificare il mondo della pubblica amministrazione, per dare servizi migliori ai cittadini e benessere per i lavoratori, con un modello sindacale sempre più vicino alle persone». È il mandato che si è dato Armando Coco, confermato alla guida della segreteria della Cisl Funzione pubblica di Catania, che ha celebrato il suo 5 congresso.
Coco ha ottenuto 42 voti su 43 votanti, con una scheda bianca. Al suo fianco, è stata confermata la segreteria territoriale uscente formata da Valeria Laiacona (Stato) e Giuseppe Scirè (Enti locali). L’elezione è avvenuta alla presenza di Mimmo Milazzo, segretario generale della Cisl siciliana, Gigi Caracausi, segretario generale Cisl Fp Sicilia, Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl catanese.
Coco, 61 anni, è iscritto alla Cisl dal 1982, proviene dal comparto Sanità della Cisl Fp ed è al vertice della Cisl Fp etnea dal 2013. «La crisi economica che non vede ancora soluzione e l’instabilità politica, confermata dal recente esito referendario, non contribuiscono a garantire la dovuta serenità alle nostre comunità» ha detto nella sua relazione sullo stato della Funzione pubblica nazionale e locale.
«Si tratta di elementi di forte incertezza – ha aggiunto – ma valutiamo comunque con entusiasmo l’accordo raggiunto sul lavoro pubblico, nel novembre scorso, che apre una nuova stagione dei servizi pubblici con i lavoratori per i cittadini. Elemento degno di nota è la centralità del contratto, quale strumento di disciplina dei rapporti; viene quindi ristabilito il giusto equilibrio in sede negoziale tra Pubblica Amministrazione e Parti Sociali».
«A Catania, abbiamo avuto una intensa attività contrattuale in tutti i Comparti: Sanità, Stato e Parastato, Enti Locali, Terzo Settore, Cooperative sociali. Al Comune di Catania, abbiamo dato particolare attenzione, in quanto l’Ente, a tutt’oggi, è interessato dall’attivazione del piano di riequilibrio pluriennale, ma abbiamo stabilito un proficuo dialogo con la direzione generale, e sottoscritto nuovi contratti ».
«Disinnescata la mina degli esuberi alla ex Provincia regionale, ora occorre lo sblocco della riforma, per avere una chiara governance amministrativa e rivendicare i finanziamenti da parte dello Stato, perché la Città Metropolitana possa riprendere a pieno titolo le proprie competenze ed erogare i propri servizi alla collettività catanese.
«Sulla rete sanitaria – ha concluso Coco – vigileremo sulle assicurazioni avute dall’assessore Gucciardi, venuto recentemente a Catania, perché si realizzi finalmente l’integrazione socio-sanitaria con il funzionamento del Punto unico di accesso e il Centro unico di prenotazione, e si avviino i Presidi territoriali per alleggerire l’accesso ai Pronto soccorso».
Da Milazzo e Caracausi è arrivata la critica alla mancata riforma delle ex Province: «Abbiamo perso quattro anni e stiamo tornando al punto di partenza, con l’aggravante che non ci sono più risorse per le ex Province». Milazzo ha anche denunciato la mancanza di progetti esecutivi per far partire le opere progettate in Sicilia e l’esigua spesa dei Fondi comunitari: «Su 4,5 miliardi – ha detto – si è speso solo lo 0,5 per cento».
Su quest’ultimo punto, Attanasio ha sollecitato il Comune di Catania a far partire la riqualificazione del personale con adeguati piani di formazione. «Con i tagli agli enti locali – ha affermato – occorre un pool di dipendenti esperto nelle programmazioni dei Fondi comunitari per sapere da quali fondi Fers attingere risorse per far partire i progetti. Anche da lì si può procedere al piano di risanamento della zona industriale e delle periferie».
Insomma, per la Cisl e la Cisl Fp «le aziende pubbliche devono dare a uomini e donne che offrono servizi pubblici l’opportunità di qualificarsi e di riqualificarsi. Non possono coesistere due velocità nel mondo del lavoro tra le imprese private e quelle pubbliche, proprio la pubblica amministrazione non può rimanere indietro rispetto al lavoro e ai bisogni del privato perché ciò frena la crescita e lo sviluppo».