Rita Ponzo è stata confermata alla guida della Fisascat Cisl di Catania, la federazione dei lavoratori del commercio, del turismo e del terziario. È stata eletta ieri nel corso del 19° congresso della federazione, alla presenza di Rosetta Raso, segretaria organizzativa Fisascat Cisl Nazionale, Mimmo Milazzo, segretario generale Cisl Sicilia; Mimma Calabrò, segretaria generale Fiscascat Cisl Sicilia; Maurizio Attanasio, segretario generale Cisl Catania.
Confermata anche la segreteria che la affiancherà: Michela Capobianco e Michele Musumeci, provenienti dalla grande distribuzione, e presenti con lei dal 2003. La Fisascat Cisl, sotto il primo mandato Ponzo, ha confermato il trend di crescita degli iscritti, passando da 4120 a circa 6000.
La situazione del Terziario, locale e nazionale, però, non è rosea: calo dei consumi, chiusura di molte aziende, licenziamenti. E a Catania, l’offerta turistica non decolla. “Stiamo perdendo troppo tempo a dividerci sulle regole del mercato del lavoro – dice Ponzo – invece per creare nuovo lavoro ci vuole la crescita degli investimenti in ricerca, competitività e formazione. Su questi fattori purtroppo i nostri governi hanno sempre tagliato risorse”.
Di investimenti necessari per rendere appetibili la aree commerciali, di concerto con la Città Metropolitana, i Comuni e la Confcommercio, parla anche Attanasio: “Le aree di Catania e Misterbianco hanno perso di appetibilità: a Catania, dove la zona industriale ospita anche tante aziende commerciali, è necessario sfruttare i fondi europei per procedere a un risanamento e a una riqualificazione non più rinviabile; a Misterbianco, c’è un deserto, le lanterne rosse cinesi hanno preso il sopravvento e i tanti capannoni vuoti sono a rischio. Siamo anche disponibili al Contratto di ingresso per i giovani, con un salario di ingresso a regime, a fronte però di nuova occupazione, di garanzie, tutele e stabilità lavorativa”.
Il sindacato del Terziario deve affrontare anche un’altra sfida: lo smart working e la rivoluzione tecnologica che sta interessando il settore. “È una modalità di lavoro – sottolinea Ponzo – al confine tra subordinato e lavoro autonomo. Oggi, un lavoratore attraverso una connessione con il posto di lavoro, per mezzo di dispositivi mobili, svolge proprie attività come vuole, quando vuole è dove vuole. Un esempio lo troviamo in uno dei grandi colossi, come Amazon. Con le sue 4 piattaforme, tecnologia, logistica, telefonia e stoccaggio, ha l’ambizione di sostituire il sistema commerciale tradizionale. Questo è il futuro e bisogna che ne prendiamo coscienza, per essere pronti a gestire e tutelare le nuove forme di lavoro e di welfare”.