“L’ultimo rapporto della Fondazione Res sull’economia siciliana conferma la gravità della situazione e rende ancora più evidente il fatto che il lavoro e il suo incremento dovranno essere le priorità della prossima legislatura, per innescare un circuito virtuoso che porti alla crescita dei consumi e quindi del Pil”.
Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro. “E’ chiaro – osserva Pagliaro- che tassi di crescita così bassi non risolvono i gravi problemi economici e sociali della nostra regione. Permane il gap relativamente al tasso di occupazione col resto d’Italia , 17,5 punti percentuali che per la Sicilia significherebbero 500 mila posti di lavoro in più; cresce la povertà assoluta , con 900 mila famiglie in questa soglia”.
“Allora è proprio dal lavoro – sottolinea il segretario della Cgil – che occorre ripartire e questo significa intervenire sugli investimenti e sulla spesa pubblica, contribuendo al rilancio dei consumi e invertendo dunque questa forte fase di crisi della domanda aggregata”.
Pagliaro osserva che “oggi assistiamo a una ripresa degli investimenti troppo lenta malgrado le risorse europee e per tornare alla situazione pre crisi con una crescita del 2% l’anno ci vorrebbero almeno trent’anni”.
Preoccupa inoltre la Cgil l’invecchiamento della popolazione e le proiezioni relative.
“Se a fronte di 100 giovani under 14 si hanno oggi 137 over 65, le proiezioni Istat ci dicono che nel 2065 gli over 65 saranno 290. L’invecchiamento demografico aggiunto alla desertificazione produttiva – dice Pagliaro.- ci consegna dunque un quadro preoccupante sul futuro della Sicilia. Ecco perché occorre intervenire tempestivamente per invertire la rotta”.