I ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, principali committenti delle cooperative sociali che danno lavoro a migliaia di persone nel catanese, arrivano a oltre un anno. A denunciare la situazione sono le centrali cooperative AGCI, Confcooperative, Legacoop, Unicoop e UNCI, che a seguito di una riunione avvenuta lo scorso lunedì stanno valutando le azioni da intraprendere nei confronti delle pubbliche amministrazioni morose.
“Il problema dei pagamenti in ritardo – spiega Eleonora Contarino, presidente di Unicoop Catania – si presenta in tanti comuni, non solo a Catania ma in tutta Sicilia. Noi crediamo che le amministrazioni, non pagando nemmeno fondi da ministero vincolati della legge 328 e del Piano azione e coesione Pac, potrebbero fare qualcosa di illecito“. Le amministrazioni pubbliche “per le quali in questi anni sono diminuiti trasferimenti statali” utilizzano infatti le somme “per altri capitoli di Bilancio, e noi intraprenderemo delle azioni per tutelarci contro questa ipotesi di distrazione di fondi pubblici”, afferma Contarino.
Le centrali cooperative stanno quindi al momento preparando “Una diffida circostanziata, alla quale se non avremo risposta seguirà un accesso agli atti. Speriamo che ci sarà una risposta – spiega Contarino –, perché i servizi fondamentali che offrono le cooperative, dall’asilo nido per i figli all’assistenza gli anziani sono cose tangibili sulle quali si fonda anche il consenso politico dei primi cittadini e non solo”. Contarino si dice infine d’accordo sulla proposta di separazione delle posizioni contributive, di cui ha parlato al nostro giornale Adonella Faraone della cooperativa Delfino di Catania. “Credo che sia una buona idea, almeno per tamponare il problema, ma non è immediata perché ci vuole un lungo iter nazionale legislativo per applicarla”, conclude la presidente di Unicoop Catania.