Ammirazione e consenso a Sanremo per Salvatore Nicotra, il vicesegretario del comune di Catania, ormai in pensione, che si è distinto, oltre che per le qualità professionali, per non aver fatto un solo giorno di assenza dal lavoro in 40 anni di attività di dipendente pubblico.
Una rarità, in qualche modo un’eccezione, che in un periodo dei furbetti del cartellino e dell’uso illegittimo della legge 104, risalta e trova spazio in prima pagina oppure, come nel suo caso, la ribalta di Sanremo.
Carlo Conti e Maria De Filippi lo hanno fatto parlare di questa sua esperienza e Nicotra ha espresso, intanto apprezzamento per tutti i colleghi che lavorano seriamente: non li ha voluti accomunare ai lavativi, agli svogliati, ai fannulloni.
Ha chiamato fortunati coloro che in questi tempi possono avere il privilegio di un posto di lavoro sicuro fino alla pensione. Ha esortato tutti a tenere conto dei molti, soprattutto giovani, che questa possibilità non l’hanno e non potranno averla. Basta dunque con le strisciate del badge a ripetizione e collettive.
Salvatore Nicotra, andando in pensione ha lasciato al comune 239 giorni di ferie non godute. E ‘stato sempre presente al lavoro che ha inteso come servizio alla collettività. E’ proprio per il suo approccio “spirituale” al lavoro nel 2014, quando è andato in pensione, il sindaco Bianco lo insignì dell’elefantino d’argento.
Del resto anche suo padre, Pietro Nicotra, di 94 anni, è stato un dipendente esemplare: aveva ricevuto dall’ENEL, dove lavorava, una medaglia d’oro per non essersi mai assentato un giorno per malattia. E’ stato presente alla cerimonia di Salvatore assieme alla nuora Rossella ed ai nipoti Pietro e Adele.