Una celebrazione che dovrebbe unire finisce, invece, per dividere scatenando un vero e proprio caso all’interno di un’istituzione scolastica. E’ successo al liceo Cutelli di Catania ove in occasione del 10 febbraio – data del ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati – non è stato consentito svolgere manifestazioni celebrative per “motivi di sicurezza”.
Dalla dirigenza scolastica è arrivato un no all’iniziativa proposta dai gruppi Assalto Studentesco e Comitato 10 febbraio che prevedeva anche l’allestimento di una mostra nella giornata di domani.
Lo scopo dell’iniziativa, così come negli anni passati in diverse scuole, era quella – a detta dei ragazzi – “di sensibilizzare anche il nostro istituto sul tema”.
In questa giornata – come cita la legge 30 marzo 2004, n.92 – “sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado”.
“Ci viene negato di portare avanti iniziative con scuse inaccettabili – dichiara Simone Granata, responsabile di Assalto studentesco – per scoprire poi che professori dell’istituto Cutelli tengono convegni negazionisti dal titolo Foibe, smontare una narrazione tossica“.
“Coincidenza? Libero ognuno di pensare quello che vuole – continua l’attivista dello Spazio Libero Cervantes – e portare avanti il suo pensiero, in totale autonomia, ma non possiamo accettare la censura nei nostri confronti, ma soprattutto nei confronti di iniziative che vogliono ridare il giusto onore a quanti hanno patito sofferenze fino all’estremo sacrificio come nel caso dei martiri delle foibe”.
Chiaramente, in democrazia, ognuno è libero di manifestare il proprio pensiero e di avere le proprie convinzioni. La nostra redazione ha provato a contattare la dirigente per una replica ma sinora non è stato possibile entrare in contatto.
Ricordiamo solamente che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, impegnato a Madrid nell’incontro trilaterale con Spagna e Portogallo (l’anno precedente si trovava a Washington) nel 2015, come riportato da “L’Espresso”, così è intervenuto alla cerimonia del ricordo: “Il Parlamento con decisione largamente condivisa ha contribuito a sanare una ferita profonda nella memoria e nella coscienza nazionale. Per troppo tempo – ha aggiunto il Presidente – le sofferenze patite dagli italiani giuliano-dalmati con la tragedia delle foibe e dell’esodo hanno costituito una pagina strappata nel libro della nostra storia”.