Parte il progetto di studio dell'arte di Giovanni Grasso

Giovanni Grasso e Virginia Balestrieri
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La recitazione corporea, il movimento scenico e la “voce” dei pupi siciliani, l’improvvisazione e la commedia sono le note fondamentali del talento di Giovanni Grasso, il grande “lascito” dell’attore catanese al teatro internazionale. E sono anche i temi al centro del progetto “Art to be actor – The experience of Giovanni Grasso” curato da Marcello Cappelli e Lucia Sardo e realizzato dall’associazione culturale Mandarake.

Il progetto, presentato proprio nel teatro Machiavelli di Catania che vide all’opera Giovanni Grasso nella prima parte della sua carriera, prevede un laboratorio teatrale, workshop e incontri con Gennadi Nikolaevic Bogdanov, Fiorenzo Napoli e la Marionettistica Fratelli Napoli, Ferruccio Merisi e Claudia Contin, lungo un percorso che, a fine luglio, porterà alla messa in scena in prima nazionale di uno spettacolo ispirato alla vita e all’esperienza artistica di Giovanni Grasso e poi al convegno internazionale “L’arte dell’attore: l’esperienza di Giovanni Grasso”.

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Il progetto – realizzato con il sostegno dell’Unione europea attraverso il Programma Erasmus+ EAC/A/14/15 – da un lato si propone di ricostruire il percorso dell’attore catanese seguendo le tappe fondamentali della sua carriera, dall’altro rappresenta un momento di ricerca e di riflessione teorica sulle pratiche teatrali e l’arte di Grasso.

«Artisti che sono alla base della mia formazione e del teatro contemporaneo sono stati sconcertati dalla sua arte – ha spiegato Marcello Cappelli, direttore artistico del progetto insieme con Lucia Sardo -. Stanislavskij lo invita a lavorare con i suoi attori, Mejerchol’d vede applicate nella recitazione di Grasso molte delle leggi della biomeccanica, Lee Strasberg lo prende come riferimento per fondare l’Actor Studio, Antoine e Copeau ne parlano in diversi articoli. Grasso fa tournée in tutta Europa, riempie i teatri delle maggiori capitale europee, del Sud America e di New York, viene ricevuto da regnanti e ricoperto di riconoscimenti. Con questo progetto intendiamo ripercorrere le sue tracce per dargli la collocazione che gli spetta nel panorama teatrale del novecento, per riscoprire la sua energia e farne tesoro».

giovanni grasso
Giovanni Grasso

«Aspettavo da tempo questo momento – ha proseguito Gabriele Sofia, coordinatore del comitato scientifico del progetto e Maître de Conférence in Arti della Scena all’Università di Grenoble Alpes -. Oggi è necessaria una ricerca approfondita su Grasso e il suo modo di abitare la scena, che tenga conto del suo apprendistato con i pupi siciliani e delle sue esperienze nel teatro popolare catanese. Esperienze che Grasso difese con coraggio di fronte a chi lo accusava di dilettantismo o di provincialismo. L’entusiasmo con cui il pubblico e i grandi maestri hanno accolto la sua arte diede ragione all’attore catanese. Grasso ha influenzato le “grandi rivoluzioni teatrali del XX secolo». Sofia ha poi voluto ringraziare la famiglia Grasso”.

E se Bernadette Majorana, associato di Discipline dello spettacolo alla Università di Bergamo, ha approfondito il talento di Grasso prima nelle vesti di “parlatore nell’opera dei pupi” e poi nel passaggio alle scene in prima persona con quell’abilità che stregò per primo Nino Martoglio, la professoressa Stefania Rimini, in rappresentanza del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, ha sottolineato di «essere sicura che iniziative come questa sono importanti per gli studenti, per l’Università e per la città intera, che ha bisogno di queste scintille».

Il commissario straordinario del Teatro Stabile di Catania, Giorgio Pace, non potendo essere presente, ha inviato un messaggio: «Giovanni Grasso è uno dei più grandi attori della storia del teatro, la sua lezione ha fatto scuola e ne siamo molto orgogliosi. La sua arte è un patrimonio di tutti e il Teatro Stabile non poteva non essere partner del progetto, mettendo a disposizione alcune sue strutture».

A chiudere l’incontro, prima del reading di Lucia Sardo e della proiezione del documentario di Denis Lotti “Sperduti nel buio”, il giornalista Franco La Magna, che nel convegno finale curerà la sezione sulla cinematografia di Giovanni Grasso, ha spiegato come «Grasso sia stato anche un attore cinematografico, scoperto da Mario Gallo durante una tournée dell’attore catanese in Argentina. Dei film che vedono protagonista Giovanni Grasso siamo riusciti a recuperare alcuni rullini in possesso della famiglia, restaurando uno spezzone di 8 minuti de “La morte civile”. La sua carriera cinematografica, non lunghissima, durò dal 1910 al 1926, ma lo stesso l’attore ha lasciato un segno veramente potente quando Nino Martoglio lo chiamò a girare “Sperduti nel buio”, film in cui Grasso diede la sua più straordinaria interpretazione”.

LE ATTIVITA’ DEL PROGETTO

Ogni tappa del progetto ripercorre, dunque, l’arte di Grasso e le caratteristiche del suo stare in scena. Il 22 febbraio prenderanno il via le selezioni dei partecipanti al laboratorio di base per attori diretto da Marcello Cappelli e Lucia Sardo. Il laboratorio è gratuito ed è riservato a 20 attori: il bando è on line sulla pagina Facebook del progetto (https://www.facebook.com/ARTtobeACTOR/?fref=ts), scadenza per le candidature il 20 febbraio.

Gli attori selezionati potranno frequentare anche tre fra workshop e stage: dall’1° all’8 marzo il workshop su” L’attore biomeccanico – L’esperienza di Mejerchol’d” condotto dall’attore, regista e pedagogo Gennadi Nikolaevic Bogdanov, che il 1° marzo sarà protagonista in un incontro aperto al pubblico nel coro di Notte del Monastero dei Benedettini. Dal 4 al 10 aprile lo stage su “La recitazione dei pupi siciliani”, condotto da Fiorenzo Napoli – della Marionettistica F.lli Napoli, anche loro protagonisti un incontro aperto al pubblico nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini, il 6 aprile. Ultimo stage in programma, dal 2 all’8 maggio: “La commedia dell’arte”, condotto da Ferruccio Merisi e Claudia Contin – Scuola Sperimentale dell’attore. Merisi incontrerà il pubblico e gli studenti il 5 maggio, sempre nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini.

Questo percorso porterà, il 27 e 28 luglio 2017, alla messa in scena, in prima nazionale, di uno spettacolo ispirato alla vita e all’esperienza artistica di Giovanni Grasso. Lo spettacolo sarà messo in scena nel Cortile Platamone, a Palazzo della Cultura di Catania. Regia di Marcello Cappelli, in scena Lucia Sardo e alcuni degli attori che avranno frequentato il laboratorio. Alla drammaturgia collaborerà Biagio Guerrera.
Concluderà il progetto il convengo internazionale che si terrà all’Università degli Studi di Catania: “L’arte dell’attore: l’esperienza di Giovanni Grasso”.

In occasione della presentazione è stato presentato il comitato Scientifico del progetto, composto da Franco La Magna, giornalista, critico e storico cinematografico, Denis Lotti, storico del cinema Università degli Studi di Padova, Stefania Rimini, Docente di discipline dello spettacolo, Facoltà di Scienze Umanistiche Università di Catania, Bernadette Majorana, Gabriele Sofia e Marcello Cappelli.

Partner del progetto sono: la Regione Sicilia, Assessorato Turismo Sport e Spettacolo; il Comune di Catania, Assessorato alla Cultura e al Turismo; l’Università degli Studi di Catania; l’Università Grenoble Alpes, l’Accademia Belle arti di Catania, il Teatro Stabile di Catania, Zo centro culture contemporanee, Radio Zammù, Zammù Tv.

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