Se a livello nazionale le ore di cassa integrazione ordinaria scendono di oltre il 25 per cento, a Catania si va in controtendenza con un aumento che sfiora i quattro punti percentuali. È quanto emerge dall’analisi del rapporto annuale della Uil. A lanciare l’allarme per quanto riguarda il territorio catanese è Fortunato Parisi, segretario etneo del sindacato. “Questi sono numeri, non opinioni, che testimoniano la sofferenza di un territorio ancora in cerca di ripresa“, afferma.
Per quanto riguarda Catania, ad allarmare è l’aumento di richiesta nel settore del commercio. “Considerato quanto il commercio pesi nella nostra provincia, riteniamo di trovarci davanti a una inquietante conferma dei guasti prodotti da politiche per nulla lungimiranti che sono state portate avanti per decenni dalle istituzioni in ambito locale, regionale, nazionale“, attacca Parisi. A pesare maggiormente, secondo il sindacalista, sono i problemi nella grande distribuzione e la penalizzazione degli esercenti tradizionali. E, aggiunge, le “continue minacce allo stesso concetto di lavoro dignitoso sono rimaste inascoltate. Oggi, si rischia un’implosione del settore che metterebbe ulteriormente in ginocchio proprio Catania con il suo controverso primato in fatto di centri commerciali artificiali“.
Secondo i dati della Uil, nella provincia di Catania per il 2016 sono state autorizzate quattro milioni 716mila ore di cassa integrazione (tra ordinaria, straordinaria e in deroga) nei confronti di 2269 posti di lavoro. “La crisi resta, ma la cassa integrazione rischia di evaporare“, è la riflessione di Parisi. Che, come responsabile locale, sostiene “con particolare vigore la battaglia della Uil di Carmelo Barbagallo perché il governo si confronti sulle proposte dei sindacati e condivida le necessarie modifiche al Jobs Act“.
Dal rapporto emerge che negli ultimi due anni “la sola cassa ordinaria è cresciuta mentre cig straordinaria e in deroga sono calate del 24.2 e del 14.3 per cento. In totale, meno 18.3 per cento a fronte del 14.8 per cento della media nazionale“.