La comunità salesiana celebra la festa di don Bosco che morì il 31 gennaio del 1888. L’urna contenente le sue reliquie si trova nel santuario-basilica di Maria Ausiliatrice a Torino. Il 2 giugno 1929 papa Pio XI lo beatificò, dichiarandolo santo il 1º aprile 1934, giorno di Pasqua.
In questa occasione, come ogni anno, il Rettor maggiore ha inviato una strenna a tutti i componenti della Famiglia Salesiana: «Siamo Famiglia! Ogni casa, scuola di Vita e di Amore».
Si tratta di una lettura carismatica salesiana dell’Esortazione Apostolica « Amoris Laetitia ».
Papa Francesco ha voluto dedicare due Sinodi alla riflessione sulla « Famiglia », in continuità con alcuni aspetti pastorali da lui già proposti nella Esortazione Apostolica « Evangelii Gaudium » dell’anno 2013. Si tratta del Sinodo straordinario dell’anno 2014 e di quello ordinario del 2015. A questi Sinodi ha fatto seguito l’Esortazione Apostolica « Amoris Laetitia », firmata dal Papa il 19 marzo del presente anno 2016.
Per il Rettor Maggiore dei salesiani Don Angel Fernandez Artime, decimo successore di don Bosco, la stagione ecclesiale, che stiamo vivendo, chiede alla Famiglia Salesiana di dare priorità in tutto il mondo salesiano all’attenzione educativa pastorale, che dobbiamo riservare alle famiglie.
Come ogni anno, la Strenna è rivolta a tutti e a ciascuno dei membri e dei gruppi della Famiglia Salesiana, con lo scopo di far prendere coscienza in forma più viva del nostro compito e del nostro dovere verso le famiglie, affinché lo traduciamo concretamente nel servizio di accompagnamento, che si attende da noi.
Gli exallievi dell’Unione di Cibali, guidati dal presidente avv. Vincenzo Martines, hanno organizzato la presentazione della Strenna a tutta la Famiglia Salesiana di Catania il 24 gennaio al teatro don Bosco.
A commentare la strenna è stata chiamata una coppia: Tonino Solarino (cresciuto con i salesiani, ha diretto il Cospes di Ragusa, è stato sindaco di Ragusa, attualmente è presidente della Fondazione diocesana San Giovanni Battista) con la moglie Rosaria Perricone (insegnante di religione al liceo scientifico. assistente sociale e presidente dell’istituto di antropologia paideia).
“Quando diciamo : «Siamo Famiglia! Ogni casa, scuola di Vita e di Amore », intendiamo affermare, sin dall’inizio, che tutti noi, ognuno di noi, abbiamo l’esperienza di essere nati nel seno di una famiglia, con la bellezza e i limiti di ogni famiglia, ognuno nella sua, Siamo nati nel seno di una famiglia e siamo segnati dal fatto di essere famiglia; quello spazio nel quale l’ideale è che ogni ambiente sia scuola di vita e di amore. Siamo convinti che la famiglia dovrebbe essere quella realtà umana concreta nella quale si apprende l’arte della Vita e dell’Amore.
“La famiglia, le famiglie del mondo – pur nella loro diversità – sono formate da persone che amano, che si parlano e comunicano, che condividono e si sacrificano per gli altri; persone che si custodiscono a vicenda e difendono la vita dei propri membri.
“Siamo cresciuti come persone vivendo, ordinariamente, in famiglia, respirando il calore della nostra casa, ricevendo in seno ad essa, dai nostri genitori, o da uno di loro, il nome e la dignità che questo comporta. Nella famiglia abbiamo fatto esperienza dei primi affetti e abbiamo gustato l’intimità di «sentirci a casa». In famiglia abbiamo imparato a dire grazie, a chiedere perdono e permesso.
“Siamo consapevoli che non tutti i bambini e le bambine che nascono, hanno la fortuna di fare questa esperienza, ma, pur tenendo presente la diversità dei contesti e delle culture, credo che si possa affermare che la maggior parte di noi ha vissuto questa realtà nella famiglia.
“Forse qualcuno si chiederà : Cosa c’entra il nostro essere Famiglia Salesiana con quello che veniamo dicendo? C’entra, perché siamo noi i primi destinatari di questo messaggio per la nostra stessa condizione di Famiglia Salesiana di Don Bosco, segnata dalla consapevolezza del vincolo che ci unisce come famiglia religiosa. Una famiglia nella quale, pur tenendo presente la diversità dei nostri 31 gruppi (Congregazioni, Istituti di Vita Consacrata, Società di Vita Apostolica, Associazioni di fedeli, ecc.), le rispettive Costituzioni, Regolamenti o Statuti presentano lo spirito di famiglia e il clima di famiglia come elemento costitutivo del nostro essere, della nostra identità, e fanno esplicito riferimento all’azione pastorale nella famiglia e con le famiglie.
“Questo fa vedere la nostra responsabilità come Famiglia Salesiana, una responsabilità che implica in concreto che non possiamo guardare in una direzione diversa da quella nella quale è fortemente impegnata la Chiesa Universale, sotto la guida di Papa Francesco. Una responsabilità che chiede a noi, in quanto educatori di ragazzi e ragazze, di adolescenti e giovani, di fare una «lettura salesiana » della realtà delle famiglie di oggi e di offrire il nostro umile contributo..
“Invito da questo momento tutti voi ad una lettura pacata e serena, con il cuore disposto al dialogo e all’incontro, di quello che ci dice l’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia (AL), in modo tale che ci faccia scoprire ciò che il documento offre e chiede. Chi ha uno sguardo credente ed ecclesiale si rende conto che questa Esortazione Apostolica costituisce un servizio per l’umanità ed è un vero tesoro spirituale e pastorale. Ci coinvolgiamo in essa a partire dalla nostra consapevolezza di essere «Famiglia Salesiana »”.
Così a Catania la famiglia salesiana festeggia don Bosco:
Lunedì 30 appuntamento alle ore 20, presso la chiesa del Sacro cuore, a Barriera.
Si terrà la veglia “Don Bosco, carezza di Dio per i giovani”.
La veglia è stata preparata dall’istituto teologico S. Tommaso di Messina per dire la gioia e la gratitudine per il dono di don Bosco alla Chiesa e alla Famiglia Salesiana, per la sua vita totalmente donata a Dio, fino all’ultimo respiro, per la felicità dei giovani e anche nostra, come famiglia.
Al termine verrà distribuito il tradizionale panino con la mortadella.
Martedì 31, festa di don Bosco.
All’istituto S. Francesco di Sales di Cibali:
nella chiesa dedicata a San Giovanni Bosco alle ore 19.00 santa messa celebrata dal direttore don Giuseppe Troina.
All’istituto delle figlie di Maria Ausiliatrice:
ore 9.00 – Celebrazione eucaristica per allievi e allieve della scuola, presieduta da Padre Enzo Fatuzzo, parroco della Chiesa di Sant’Agata al Borgo;
ore 11.00 – Nel salone Madre Morano insieme per la Festa del Grazie, sulle note della marcia tratta dalla “Norma” di Vincenzo Bellini ed il recital: Un avvento … straordinario.
ore 18.00 – Per i genitori, la famiglia salesiana, gli amici di don Bosco: celebrazione eucaristica presieduta da don Paolo Buttiglieri e animata dai bambini della scuola primaria. E nella continuità della tradizione salesiana, in cortile la comunità religiosa sarà lieta di offrire, nello spirito di famiglia che la caratterizza, le caramelle.