Il sindaco di Catania Enzo Bianco interviene nel caso dell’ex assessore comunale al Bilancio Giuseppe Girlando, indagato per tentata concussione ai danni della ditta Simei, azienda che vantava un credito nei confronti dell’amministrazione di Catania. Bianco ha rilasciato la dichiarazione nel corso della conferenza stampa di questa mattina in sala giunta al Palazzo degli elefanti, dove si stava formalizzando l’ingresso del Comune all’interno della Sac, la Società di gestione dell’aeroporto Fontanarossa di Catania.
Di seguito, la trascrizione della dichiarazione di Enzo Bianco:
“A Catania negli ultimi anni c’è stato un enorme intreccio tra interessi privati, talvolta anche criminali, e pubblica amministrazione che ha pesantemente condizionato lo sviluppo della città. Ho operato nel campo della Legalità con tutta la determinazione che deriva dalla mia esperienza e dalla mia formazione politica. Ho avuto al mio fianco donne e uomini straordinari che mi hanno aiutato in questo compito delicato e difficile. Ne cito una per tutte: la dottoressa Antonella Liotta, Segretario generale e Direttore generale del Comune di Catania, che su questa materia ha una sensibilità e una preparazione uniche. Conosco segretari generali in tutta Italia essendo stato presidente dell’Agenzia Nazionale dei Segretari generali e lo posso testimoniare. In particolare, abbiamo operato con determinazione nel campo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Proprio in un settore in cui il dirigente da me licenziato – licenziamento confermato due volte in primo e in secondo grado – aveva comportamenti non trasparenti in questa delicata materia e per la vicenda da noi denunciata è sotto processo penale. Abbiamo operato in questo campo chiedendo con forza e ripetutamente ai dirigenti che si sono succeduti in quella direzione di operare una necessaria rotazione di funzionari che non potevano continuare a lavorare per decenni nello stesso delicatissimo settore. Grazie alle nostre capacità di indagine, infatti, abbiamo scoperto, tra le altre cose, dipendenti comunali i cui figli e parenti lavoravano per le imprese che avrebbero dovuto controllare; imprese che hanno subito provvedimenti molto gravi da parte delle autorità competenti, in particolare del Ministero dell’Interno, fino al commissariamento. Ho proseguito con questo metodo anche nel campo dell’edilizia e delle opere pubbliche. Voglio ricordare che abbiamo disdetto – e anche in questo caso ci è stata data ragione in ogni grado di giudizio – la realizzazione di un parcheggio nella zona di viale Raffaello Sanzio con imprese che erano state considerate poco affidabili. Lo stesso abbiamo fatto revocando concessioni allegramente elargite per una gigantesca operazione di speculazione sul lungomare di Viale Alcide de Gasperi. Anche sul Pua abbiamo imposto limiti molto rigidi e un protocollo di legalità per le possibili future concessioni.
Siamo tra i primi comuni in Italia ad aver chiesto che su tutti gli atti significativi della Pubblica Amministrazione vi fosse un’azione vigorosa grazie alla collaborazione con l’Anac, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione. E per tale motivo abbiamo chiesto una collaborazione preventiva su vicende importanti che riguardano la città: su Corso Martiri della Libertà, sul nuovo bando della Nettezza Urbana, sull’appalto per la rete fognaria. Continueremo su questa strada con determinazione.
Mi sorprende che qualche esponente politico regionale non si sia accorto che su questi argomenti abbiamo sempre preso posizione e abbia parlato di silenzio dell’Amministrazione quando invece esistono numerosi comunicati ufficiali del Comune. Mi sorprende che qualcuno vada a mettere in giro registrazioni di telefonate su vicende che, in un’intervista pubblicata sul principale quotidiano della città, il 4 dicembre scorso, ero stato io stesso a denunciare chiaramente. Se qualcuno pensa di esercitare su di me una qualsiasi forma di intimidazione, anche per le azioni intraprese come sindaco della città metropolitana, ha sbagliato indirizzo e perde il suo tempo. Sta parlando con una persona che per la sua storia personale e per le responsabilità che ha ed ha avuto può insegnare questa materia a chiunque. Continuerò a lavorare con determinazione, entusiasmo e passione con i miei collaboratori.
Vorrei, infine, dire una parola che riguarda un ex assessore della mia giunta: l’avvocato Giuseppe Girlando che alcuni mesi fa, completato il progetto di risanamento a cui aveva lavorato, si è dimesso dall’amministrazione comunale. Egli è sotto indagine per una vicenda delicata e seria. Naturalmente io ho il massimo rispetto nei confronti della Magistratura che espleterà le sue indagini e le sue decisioni che noi rispetteremo come sempre. Posso dire soltanto che nel suo comportamento, qui, nel Comune di Catania, nella sua storia personale, nessuno ha mai messo in dubbio l’onesta e la correttezza dell’avvocato Girlando. E infatti nella sua vicenda non si parla di tangenti o di comportamenti di questo tipo. Se ci sono stati degli errori spetterà alla Magistratura stabilirli. Io spero e auspico che la vicenda possa concludersi presto”.