Una vera e propria bufera si è abbattuta sulla Ragusa Latte. Una bufera che ricorda il tristemente noto crack Parmalat. Il settore è lo stesso: quello lattiero-caseario e anche qui come nella provincia emiliana vi sono le fiamme gialle che indagano da tempo tra i conti della cooperativa iblea.
Circa 160 allevatori attendono ancora di essere pagati nonostante abbiamo portato il loro latte e i loro prodotti alla cooperativa che è una delle più grandi del meridione con un fatturato di 25 milioni di euro.
Ad accendere i riflettori sulla vicenda sono stati i Forconi che accusano la gestione societaria e parlano di possibile speculazioni sulla pelle dei lavoratori poiché, nel frattempo, è nata un’altra società dello stesso settore.
Gli allevatori della Ragusa Latte si sono riuniti in assemblea permanente nella sede dello stabilimento e soltanto qualche ora fa hanno terminato la loro forma di protesta.
“Denunciando la situazione della Ragusa Latte – spiega Mariano Ferro, leader dei Forconi – abbiamo toccato i fili dell’alta tensione poiché attorno ad essa girano diversi affari di una élite. Non si può giocare con il futuro di centinaia di famiglie e chiederemo un incontro in Prefettura e solleciteremo le forze dell’ordine. La battaglia non finisce qui”.
Sul tavolo rimane il passivo pesante della cooperativa (pare che si aggiri sui 20 milioni) e una proposta di concordato con gli allevatori di circa il 30% rispetto al dovuto.
Una soluzione che non soddisfa nessuno.